Home Nazionale Palermo: truffa e peculato, Carabinieri denunciano 34 tra medici e infermieri

Palermo: truffa e peculato, Carabinieri denunciano 34 tra medici e infermieri

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Palermo, 18 lug. (AdnKronos) – Con l’accusa di truffa ai danni del servizio sanitario nazionale, peculato, falso e abuso d’ufficio i Nas dei Carabinieri di Palermo hanno denunciato 24 persone, tra medici, infermieri e personale amministrativo in servizio presso una Fondazione ospedaliera di Cefalù e l’Assessorato alla Salute Sicilia. Il Nas Carabinieri di Palermo, a conclusione di un’articolata attività investigativa avviata d’iniziativa e coordinata della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari iniziate nel 2012. Gli indagati sono accusati anche di illecita gestione di specialità medicinali ad azione stupefacente, per un totale di 87 capi d’imputazione.
Le contestazioni derivano “in larga parte dall’aver agevolato l’accesso di alcuni pazienti all’Unità operativa di Chirurgia Generale della Fondazione ospedaliera a danno dei pazienti regolarmente in lista d’attesa per il ricovero e non assistiti direttamente da personale medico della medesima struttura sanitaria, in violazione sia delle normative nazionali e regionali relative alla prenotazione delle prestazioni sanitarie e accesso alle liste per poi essere sottoposti ad intervento chirurgico, sia riguardo alla compartecipazione al costo delle prestazioni sanitarie – spiegano gli investigatori – E’ stato pertanto leso, con il compimento deliberato di favoritismi e discriminazioni, il principio fondamentale dell’imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione”.
Le indagini sono state avviate quando, a seguito di un controllo delle sostanze ad effetto stupefacente in dotazione al blocco operatorio della Fondazione in argomento, furono scoperte sia delle irregolarità sulla loro gestione, sia sull’esecuzione di un intervento chirurgico eseguito in maniera illegittima dal primario della citata Unita operativa e da altri sanitari che non documentarono come previsto un intervento chirurgico eseguito su una paziente minore.