(AdnKronos) – A rendere teso il clima dell’avvio del congresso dem, ovviamente il caso Consip. Domani la capigruppo del Senato dovrebbe decidere quando calendarizzare la mozione di sfiducia al ministro Luca Lotti. Dovrebbe andare a fine marzo, secondo il calendario già approvato. Ma se i 5 Stelle daranno battaglia, come annunciato, la mozione potrebbe essere votata la prossima settimana.
I dem non temono, “i numeri ci sono”, dicono contando sull’apporto di Ala, fittiani e Forza Italia. Ma al momento dal Pd non arrivano indicazioni nè di accelerare nè di frenare sul timing della mozione Lotti. Al netto, della mozione il caso Consip agita il Pd e il dibattito congressuale. Con Emiliano, testimone nell’inchiesta, che sottolinea il “conflitto d’interessi” di Orlando in quanto ministro della Giustizia.
Interviene il capogruppo al Senato, Luigi Zanda, che chiede a tutti i candidati di mettere da parte ogni “deligittimazione” e “denigrazione”: “Sento di dovervi chiedere di trovare, tra di voi, al più presto, un’intesa che vi impegni a mantenere la campagna elettorale delle primarie su un livello alto di confronto di idee e programmi, senza mai scadere nella reciproca delegittimazione o, peggio, nella denigrazione”. Un appello a cui Emiliano e Orlando hanno risposto positivamente a stretto giro.