Roma, 21 feb. (AdnKronos) – La parola fine ai ‘tormenti’ di Michele Emiliano arriva poco prima della Direzione Pd, fissata alle 15 e slittata di quasi un’ora a causa della protesta dei tassisti. Il governatore della Puglia molla i bersaniani ed Enrico Rossi, resta nel Pd e si candida alla segreteria. In Direzione spiega che avrebbe voluto annunciare la cosa già all’assemblea di domenica e di non averlo fatto per rispetto degli altri. Dalla minoranza danno una lettura diversa delle cose.
Fino al tardo pomeriggio nessun bersaniano commenta in chiaro lo smarcamento di Emiliano. Riunioni su riunioni. L’ultima nel tardo pomeriggio. Quindi Roberto Speranza ufficializza l’addio al Pd: lavoriamo a un nuovo soggetto, dice a sera.
“Noi andiamo avanti sulla strada della costruzione di un nuovo soggetto politico del centrosinistra italiano che miri a correggere quelle politiche che hanno allontanato dal nostro campo molti lavoratori, giovani e insegnanti. Occorre iniziare un nuovo cammino”. Quanto al governatore, il commento è al vetriolo: “Prendiamo atto della scelta assunta da Michele Emiliano di candidarsi nel Pdr “. Ovvero, il Partito di Renzi.