Roma, 9 mar. (AdnKronos) – “In questi anni il Partito democratico ha perduto la ‘connessione sentimentale’ con il suo popolo (…) Abbiamo perseguito la logica dell’uomo solo al comando, della rottura della concertazione e di quella vocazione all’intesa tanto cara ad un padre costituente come Aldo Moro (…) Noi adesso, dobbiamo ricostruire questa casa comune, per unire un Paese diviso, anche da una visione ipertrofica dell’io solo al comando, con cui è stata intesa e costruita la leadership”. Si legge nella mozione di Michele Emiliano per la candidatura al congresso Pd dal titolo ‘L’Italia è il nostro partito’.
“Lo dobbiamo fare rimettendo al centro il tema della partecipazione democratica, nel Paese e nel Partito, laddove partecipare non vuol dire solo esercitare il voto, o prendere una tessera che non da diritto a nessuna reale discussione e decisione” e “partecipazione vuol dire passare dall’io al noi, essere un partito di popolo, aperto alla società, al civismo, alla partecipazione dei cittadini”.
“Avremmo voluto farlo già in questo Congresso, insieme agli iscritti ed agli elettori delle primarie, se avessimo potuto svolgere una conferenza programmatica come avevamo proposto. Ci proveremo comunque anche in queste poche settimane”. Conclude Emiliano: “Questi sono i motivi, per cui mi candido alla Segreteria del Partito Democratico; perché amo l’Italia con tutto me stesso, perché l’Italia è il nostro partito!”.