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Pediatria: bimbi e incidenti, ecco come intervenire con prontezza

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Roma, 11 mag. (AdnKronos Salute) – Ingestione o inalazione di oggetti pericolosi, traumi, ferite, ustioni. E ancora annegamenti e avvelenamenti. Sono tantissimi gli incidenti che possono coinvolgere un bimbo dentro e fuori casa. Per questo fare la cosa giusta entro i primi 5 minuti può rivelarsi fondamentale. Ma come? A spiegare agli adulti come intervenire tempestivamente nelle situazioni di pericolo per il piccolo è il numero speciale di ‘A scuola di salute’, il magazine digitale rivolto a genitori e insegnanti, realizzato dall’Istituto per la salute del bambino e dell’adolescente (Ibg) dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Il nuovo numero della rivista online verrà presentato sabato 13 maggio a Bimbinfiera. In quell’occasione Antonino Reale, responsabile di Pediatria dell’emergenza del Bambino Gesù, risponderà a tutte le domande dei genitori sul tema incidenti. “Un adeguato e tempestivo soccorso nei primi minuti dall’incidente può modificare l’aspettativa della qualità di vita del bambino, evitando esisti neurologici – sottolinea Reale – E’ prioritario conoscere le più frequenti cause di incidente, specie in ambito domestico, per mettere in atto tutti i possibili sistemi di prevenzione: dalla vigilanza costante al rendere irraggiungibili i prodotti tossici o all’imparare le manovre di disostruzione”. L’appuntamento è dalle 11.30 alle 13 a Cinecittà World.
Ma quali sono gli incidenti più frequenti tra i bambini? Innanzitutto i traumi (ferite, contusioni, distorsioni, lussazioni, fratture), che rappresentano oltre il 75% dei 6.500 accessi per infortunio registrati nei pronto soccorso del Bambino Gesù di Roma e Palidoro nel 2016. Seguono i circa 1.100 casi di trauma cranico, l’ingestione o inalazione di corpi estranei (oltre 630 casi), l’avvelenamento (110 casi), le ustioni e le folgorazioni (65 casi) e l’annegamento (6 casi). Ad ogni età corrispondono diversi tipi di infortunio: a meno di 3 mesi è alto il rischio di cadute; da 1 a 3 anni, invece, aumentano le ingestioni di corpi estranei, le ustioni e i semi-annegamenti.
Dunque come intervenire con prontezza? Ecco le indicazioni principali degli esperti del Bambino Gesù, caso per caso:
1) Ingestione di corpi estranei: non indurre il vomito nel bambino o cercare di rimuovere l’oggetto con pacche dorsali perché si rischia di aggravare la situazione facendolo finire nelle vie respiratorie.
2) Semi-annegamento (quando il liquido finisce nelle vie aree): iniziare le manovre cardio-respiratorie solo se il bambino non respira e mettere in piccolo in posizione di sicurezza in attesa dei soccorsi.
3) Avvelenamento: fondamentale è la prevenzione. Non lasciare prodotti tossici in posizioni raggiungibili dai bambini. In caso di incidente, contattare immediatamente il Centro antiveleni al quale comunicare qual è la sostanza tossica con la quale si è entrati in contatto. Andare in pronto soccorso o chiamare il 118 se il prodotto è tossico o le condizioni del piccolo sembrano gravi.
4) Traumi: non muovere le ossa o le articolazioni incidentate tentando ‘sistemazioni’ fai da te. E’ bene invece applicare ghiaccio, tenere l’articolazione a riposo e portare il bambino al pronto soccorso per gli esami diagnostici.
5) Trauma cranico: non muovere il bambino se le condizioni appaiono gravi. Andare immediatamente in pronto soccorso se c’è perdita di coscienza, disturbi dell’equilibrio o amnesia. Allertare i soccorsi se c’è difficoltà nell’articolare le parole, nel movimento o se ci sono episodi di vomito ricorrenti.
6) Ustioni: mai rimuovere i vestiti incollati alla cute; non rompere le vescicole cutanee e raffreddare l’area con acqua corrente (8-15°C) per almeno 20 minuti.
7) Ferite: pulire la ferita con acqua e sapone e disinfettare con sostanze antisettiche. Comprimerla e coprirla con garze sterili.