(AdnKronos) – Non solo prestiti a tasso usuraio. La banda in rosa, infatti, offriva la propria mediazione con finanziarie e istituti di credito. In particolare, dopo aver procacciato clienti a finanziarie da loro scelte per ottenere prestiti che le vittime non potevano regolarmente ottenere in quanto già protestate o considerate ‘cattivi pagatori’, chiedevano in cambio alle vittime come ‘ricompensa’ per aver fatto ottenere loro i soldi’, una ricompensa in denaro corrisposta anche questa a tasso usuraio. Per portare a buon fine le pratiche dei finanziamenti le donne mantenevano contatti con alcuni impiegati di fiducia delle finanziarie, ai quali erogavano delle ricompense in denaro provenienti dalle somme che gli usurati versavano.
Gli impiegati, infatti, riuscivano per brevi periodi, a ‘oscurare’ le posizioni creditizie delle vittime in modo che non venisse messo in evidenza il loro stato debitorio. Durante le perquisizioni gli investigatori dell’Arma hanno sequestrato assegni, cambiali, copie di contratti di prestiti, ricevute di pagamento. Ulteriori prove, spiegano dalla Compagnia carabinieri di Modica, sono arrivate dai dialoghi intercettati e dai racconti delle vittime, molte delle quali hanno confermato di aver accettato il denaro costrette delle gravi condizioni economiche in cui versavano e dalla grave situazione debitoria con banche e finanziarie dalle quali avevano già ottenuto mutui che non riuscivano a estinguere.