Home Nazionale Riello (Aefi): “Le fiere sono motore di politica industriale ed energia per territorio”

Riello (Aefi): “Le fiere sono motore di politica industriale ed energia per territorio”

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Roma, 7 giu. (Labitalia) – Le fiere italiane sono il motore di politica industriale ed energia per il territorio. A ricordarlo oggi, in occasione della Giornata mondiale delle fiere, il presidente Aefi (Associazione esposizioni e fiere italiane), Ettore Riello. Nata lo scorso anno su proposta di Ufi, l’Associazione mondiale delle fiere, il Global Exhibitions Day rappresenta un’occasione unica per valorizzare il settore fieristico evidenziando il suo impatto positivo sull’occupazione, le attività economiche, l’innovazione e gli investimenti locali. Il tema scelto a livello globale per la seconda edizione della Giornata mondiale delle fiere è ‘Think global, act local’, sostenuto in tutto il mondo da 38 associazioni, in rappresentanza di altrettanti Paesi.
Per l’occasione, Aefi (Associazione esposizioni e fiere italiane) ha organizzato a Roma il programma di appuntamenti ‘Le eccellenze italiane si aprono al mondo’, articolato in diversi momenti della giornata e sostenuto da numerose iniziative presso le singole fiere con l’obiettivo di amplificare il messaggio creando una grande eco sul settore.
“Con ‘Le eccellenze italiane si aprono al mondo’ -ha commentato Ettore Riello, presidente di Aefi- abbiamo messo a punto una serie di appuntamenti finalizzati a far networking tra i protagonisti del mercato e a creare occasioni di confronto tra gli stakeholder, vale a dire le stesse fiere, le regioni e i ministeri interessati, oltre alle Camere di commercio L’obiettivo è far emergere i tratti caratteristici del nostro Paese: la storia, i territori, le persone, i prodotti e la visione sul futuro”.
La mattinata è cominciata con il convegno ‘Le fiere e l’eccellenza italiana tra storia e futuro’, organizzato in collaborazione con l’Agenzia Ice, che si è aperto con il video che presenta il settore fieristico attraverso una carrellata delle eccellenze italiane. Un viaggio che racconta la storia, le persone, i territori, i prodotti unici e il futuro della nostra Italia che le fiere sostengono e promuovono. “Tra l’Agenzia Ice e Aefi -ha ricordato Riello- esiste da anni un lavoro comune che ci vede impegnati per far conoscere, valorizzare e promuovere il nostro miglior made in Italy nel mondo, un impegno che ogni anno si fa più serrato, efficace ed efficiente”.
“Con il ‘Programma di potenziamento delle fiere italiane di rilievo internazionale’, avviato nell’ambito del Piano straordinario per la promozione del made in Italy voluto dal governo, nel biennio 2015-2016, l’Agenzia Ice -ha sottolineato il presidente Michele Scannavini- ha sostenuto 89 edizioni di manifestazioni fieristiche che hanno visto la presenza complessiva di 19.200 buyer selezionati, l’organizzazione di oltre 250.000 incontri b2b, e un incremento del 125% di visitatori esteri. Risultati ottimi che si stanno confermando anche nei primi mesi di questo 2017″.
“Gli eventi fieristici italiani -ha proseguito Michele Scannavini- sono da sempre un importante veicolo dell’eccellenza della nostra struttura produttiva e contribuiscono a rafforzare la presenza sui mercati esteri delle nostre aziende, con ricadute positive anche sui livelli occupazionali. Il nostro impegno è, quindi, rivolto in primo luogo al sostegno del primato delle più importanti manifestazioni italiane, sia nel settore dei beni di consumo che in quello dei beni strumentali, senza dimenticare quegli eventi di nicchia di fama internazionale che fanno da traino per la diffusione delle eccellenze italiane nel mondo”.
“Per il futuro di questo sistema – ha avvertito – sarà necessario impegnarsi su tre punti principali: rafforzare le attività collaterali agli eventi; creare una maggiore aggregazione per aumentare la competitività del sistema fiera, che è il secondo in Europa e il 4 al mondo; coniugare l’innovazione digitale ai tradizionali e già ben rodati strumenti di promozione fieristici. Solo così potremo conquistare la leadership del comparto e contribuire sempre di più alla crescita delle nostre imprese sui mercati globali”.
Il presidente di Aefi, Ettore Riello, ha ricordato inoltre che ogni anno, in tutto il mondo, gli eventi fieristici coinvolgono 260 milioni di visitatori e 4.400.000 imprese espositrici e che visitatori e aziende spendono circa 98 miliardi di euro ogni anno per partecipare a fiere, di cui circa metà della spesa va direttamente al settore fieristico e l’altra metà va ad attività locali correlate al turismo. Un contesto in cui l’Italia si inserisce da protagonista, ricoprendo la seconda posizione in Europa per valore del settore, dopo la Germania. Con 200 eventi internazionali a calendario nel 2017, 258 di carattere nazionale e altri 400 di carattere regionale o locale, è un settore che ha un peso rilevante nell’economia italiana.
Per quanto riguarda il nostro Paese, Ettore Riello ha poi sottolineato come le fiere italiane generino affari per 60 miliardi di euro dando origine al 50% dell’export delle aziende e che per l’75% delle pmi italiane lo strumento ‘fiera’ rappresenta mezzo di promozione fondamentale per il proprio sviluppo oltreconfine. “Un asset straordinario che dovrebbe essere fortemente sostenuto”, ha auspicato Riello.
La Giornata mondiale delle fiere e il convegno sono anche un’occasione per fare il punto su un comparto che evolve continuamente, in linea con i cambiamenti dei consumatori. “Da tempo le fiere hanno smesso di essere semplicemente spazi espositivi per diventare partner delle imprese nello sviluppo del business: soprattutto laddove la dimensione va al di là dei confini nazionali -ha commentato Riello- per il futuro, una priorità resta il maggior coinvolgimento sul fronte dei partecipanti, occorre puntare sulla creazione di eventi sempre più mirati e personalizzati e questa operazione non può prescindere da un rivoluzionamento degli spazi, del look and feel delle location e dalla trasformazione dei format, con contenuti che offrano sempre nuove esperienze al pubblico”.
Tra le forme di innovazione rientrano anche i processi di aggregazione e fusione. “Credo -ha affermato- siano una delle modalità che possano rafforzare il sistema fieristico per essere sempre più internazionali e competitivi nei confronti dei competitor stranieri. Fare sistema resta una priorità per tutti”.
“L’internazionalizzazione -ha continuato Riello- resta un tema fondamentale perché ‘fare fiera’ oggi significa soprattutto avere come obiettivo quello di andare all’estero, offrendo all’espositore la possibilità di avere un presidio importante del mercato italiano e al tempo stesso essere il veicolo, a costi contenuti e con un abbattimento dei rischi, per il mercato straniero, quello lontano, anche in termini di cultura, quello difficile da raggiungere”.