Home Nazionale Salute: Censis, genitori poco informati su rischi Hpv, mamme sanno di più

Salute: Censis, genitori poco informati su rischi Hpv, mamme sanno di più

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Roma, 3 mag. (AdnKronos Salute) – Genitori italiani ancora non sufficientemente informati e consapevoli rispetto ai rischi del Papillomavirus. L’85% dice di sapere cosa sia l’Hpv, ma tra i papà la quota si abbassa al 75,9%. L’87,4% dei genitori (il 91,6% delle donne) associa correttamente il virus al tumore al collo dell’utero, ma è molto inferiore la percentuale di chi sa che può essere responsabile di altri tumori che riguardano anche l’uomo (47,2%), mentre il 36,6% dei genitori è convinto che si tratti di un virus che colpisce esclusivamente le donne. Sono alcuni risultati della ricerca ‘Chi ha paura del Papillomavirus? Com’è cambiato l’atteggiamento dei genitori italiani verso la vaccinazione anti-Hpv’, presentata oggi a Roma da Ketty Vaccaro, responsabile area Welfare e Salute del Censis.
La percentuale delle mamme consapevoli che l’Hpv è un virus responsabile dei condilomi genitali si è ridotta di 10 punti, passando dal 43,5% del 2011 al 34,4% del 2017, indica il rapporto che il Censis ha realizzato con il contributo non condizionante di Msd Italia sui livelli di conoscenza, le fonti di informazione e gli atteggiamenti dei genitori italiani sul tema a 6 anni di distanza dal precedente studio. Per quanto riguarda le fonti d’informazione, i dati indicano che è sempre più rilevante il ruolo svolto dai media, ma i professionisti della sanità continuano a mantenere un ruolo strategico. Il 44,2% dei genitori si è informato sull’Hpv attraverso i media tradizionali, il 39,1% ha ricevuto informazioni dal medico, il 30,7% le ha trovate sul web, il 26,2% per mezzo della rete familiare e amicale, il 21,8% attraverso il servizio vaccinale delle Asl.
In tema di vaccinazione è ancora il medico la principale fonte d’informazione (40,8%); seguono i media tradizionali (33,8%), il servizio vaccinale (30,8%), la rete di familiari e amici (19,9%), il web (17%). Nonostante non sia citata dalle mamme come la fonte prevalente, l’informazione attraverso Internet acquisisce nel tempo un peso crescente: passa dal 7,5% al 29,9% per l’informazione sull’Hpv e dal 5,2% al 16,6% per la vaccinazione. Si incrementa anche il ruolo informativo del servizio vaccinale, passando dal 22,8% al 34,1% per l’informazione sull’Hpv e dal 35,6% al 46,4% per la vaccinazione. Ma il giudizio che gli intervistati esprimono nei confronti dell’informazione disponibile sul Papillomavirus e la vaccinazione non è positivo: quasi la metà dei genitori afferma che le informazioni che circolano al riguardo sono poche e poco chiare (48,9%), mentre il 32,5% pensa che circolino molte informazioni ma confuse e contraddittorie.
Per quanto riguarda il vaccino conto l’Hpv, il 73,8% sa che è disponibile e, tra questi, il 40% sa che si tratta di una vaccinazione indicata sia per le figlie femmine che per i figli maschi di 12 anni. Le figlie femmine vaccinate risultano essere il 56,6%, i figli maschi appena il 7,3% (un dato coerente con l’offerta vaccinale disponibile al tempo dell’indagine in sole 9 regioni, ora estesa anche ai maschi in tutte le regioni italiane con il nuovo Piano vaccini). Il 32% giudica positivamente la vaccinazione con riferimento alla capacità di proteggere dal tumore al collo dell’utero e da altri tumori che possono colpire anche l’uomo, il 24,6% menziona la fiducia nei progressi scientifici, il 20,3% segnala come fattore importante il suggerimento del pediatra.
Alla base del disinteresse nei confronti di questa specifica vaccinazione, la motivazione più citata (21%) è che non elimina la necessità di ricorrere al Pap test. Il 19,7% pensa che non sia il caso di vaccinare una ragazza o un ragazzo per una malattia sessualmente trasmissibile perché ancora troppo giovani. Il 17,8% non si fida del vaccino perché ha sentito che può provocare effetti collaterali. Per il 16,2% il disinteresse nasce dal fatto che la vaccinazione non sia obbligatoria e gratuita per i ragazzi di tutte le età. Il 14% non ha fiducia nelle vaccinazioni come strategia di prevenzione. Chi ha paura dei vaccini frena anche l’anti-Hpv. Al 34,4% delle mamme di femmine la vaccinazione è stata espressamente sconsigliata (anche dagli stessi professionisti della sanità): la quota è aumentata rispetto al 2011, quando era il 25,6%.
Inoltre, tra i genitori che hanno una elevata fiducia nelle vaccinazioni in generale, il 70,9%, pur non avendo vaccinato i figli, è interessato a farlo contro l’Hpv, mentre tra chi si fida poco o per nulla dei vaccini gli interessati scendono al 20,4%. Tuttavia, anche tra coloro che si fidano abbastanza delle vaccinazioni in generale, la quota di chi è interessato alla vaccinazione anti-Hpv sale al 49,1%, segno che i miglioramenti dei livelli di informazione potrebbero fare la differenza. L’88,2% dei genitori è favorevole alla scelta presente nel nuovo Piano vaccinale di estendere la vaccinazione gratuita anche ai maschi di 12 anni: un dato che testimonia un’apertura nei confronti di questa specifica vaccinazione per la protezione da un virus che può rivelarsi anche letale.