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Salute: Save the Children, adulti e ragazzi ugualmente ignari di rischi web

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Roma, 6 feb. (AdnKronos Salute) – Adulti e ragazzi sempre più connessi a Internet e sempre più inconsapevoli delle conseguenze delle loro attività online. Secondo una ricerca condotta da Ipsos per Save the Children su ‘Il consenso in ambiente digitale: percezione e consapevolezza tra i teen e gli adulti’, diffusa oggi alla vigilia del Safer Internet Day, 8 su 10 si preoccupano dei propri dati in Rete, ma non hanno alcuna idea né di quali vengano raccolti né di come siano utilizzati.
“I risultati dimostrano che adulti e ragazzi condividono le stesse conoscenze, gli stessi livelli di consapevolezza delle conseguenze dei loro comportamenti in Rete e spesso anche i comportamenti stessi. Si tratta di un dato preoccupante, se pensiamo che proprio gli adulti dovrebbero esercitare un ruolo di guida in un contesto complesso e in continua evoluzione, come quello del mondo e delle tecnologie digitali”, spiega Raffaela Milano, direttore dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.
Adulti e ragazzi, secondo l’indagine, pensano che se un contenuto intimo e riservato condiviso con qualcuno dilaga in Rete, la responsabilità è equamente condivisa tra chi lo ha diffuso e chi in seguito lo ha divulgato in modo allargato e non autorizzato. Per il 43% dei ragazzi e il 37% degli adulti una news online è affidabile se riceve molte condivisioni. Non solo. Il 50% degli adulti e il 58% dei ragazzi accettano che una App acceda ai propri contatti, pur di usarla, considerandolo il giusto prezzo per essere presenti online; 9 su 10 non fanno nulla per proteggere la propria immagine online, come cancellare post passati o rimuovere tag del proprio nome da una foto.
Adulti e ragazzi vivono una vita sempre più social, con una media di più di 5 profili a testa, e sono sempre più connessi via smartphone (il 95% degli adulti e il 97% dei ragazzi ne possiedono uno), ma sono quasi del tutto inconsapevoli delle conseguenze delle loro attività in Rete: sanno che mentre navigano i loro dati vengono registrati (i 2 terzi sia degli adulti sia dei ragazzi), anche se non sanno esattamente quali; se ne dicono preoccupati (l’80% di entrambi i gruppi di riferimento), ma hanno ormai interiorizzato l’idea che la loro cessione sia il giusto prezzo per essere presenti online e accedere ai servizi che interessano (circa il 90% di tutti coloro che consentono a un’App l’accesso ai propri contatti).
La ricerca rileva inoltre che vi è una scarsa cura della propria storia online, sia per gli adulti sia per i ragazzi. Circa 9 su 10 non compiono azioni efficaci per proteggere la propria immagine sul web, come cancellare post passati (solo il 18% dei ragazzi e il 14% degli adulti l’hanno fatto almeno una volta), togliere il tag del proprio nome da una foto postata online (lo fa solo il 12% di entrambi i gruppi) o bloccare qualcuno su Facebook o Whatsapp (lo fanno solo il 19% dei ragazzi e il 16% degli adulti).
Il 75% degli adulti e il 72% dei ragazzi intervistati credono che non sia mai sicuro condividere online foto e video intimi e riservati. Per il 67% dei primi e il 65% dei secondi, se un contenuto condiviso con qualcuno dilaga in Rete la responsabilità è di chi lo diffonde; il 67% e il 68% ritengono che la colpa sia di chi in seguito lo condivide in modo allargato e non autorizzato. Ben l’81% degli adulti e il 73% dei ragazzi pensano che vi sia una sorta di ‘consenso implicito’ alla diffusione, nel momento in cui qualcosa viene condiviso online anche se non con una sola persona.
Il 23% degli adulti e il 29% dei ragazzi, invece, sono convinti che sia sempre sicuro condividere foto o video intimi online perché “lo fanno tutti”; mentre il 41% degli adulti e il 44% dei ragazzi, benché consapevoli dei rischi, ritengono che a volte non si abbia nessuna scelta alternativa. Esiste inoltre circa il 40% di entrambi i gruppi di riferimento convinto che la condivisione sia sicura se ristretta a utenti di cui ci si fida, anche se non ci si conosce di persona, o se ti fai promettere che i contenuti condivisi non saranno ulteriormente diffusi (26% degli adulti e 32% dei ragazzi). I ragazzi intervistati raccontano però che tra i loro amici più di uno su 5 invia video o immagini intime di se stesso a coetanei e adulti conosciuti in Rete, o attiva la webcam per ottenere regali.
Quando si tratta di valutare l’attendibilità di una notizia, per circa i 3 quarti degli intervistati (78% adulti e 73% ragazzi) la prudenza è d’uopo, ma il 43% dei minori e il 37% degli adulti basano il proprio giudizio sulle condivisioni che quella notizia riceve.
L’accesso a strumenti che consentono di fare acquisti online – come il sistema Paypal e le carte prepagate – alimentano un vivace traffico di acquisti online, ma espongono anche i ragazzi all’opportunità di utilizzare la Rete per scommettere, accedere a giochi online, come poker e casino, e ad altri siti riservati ad adulti (lo fa quasi un ragazzo su 10).