Home Nazionale Salute: troppo rumore in volo, 63% italiani vuole ‘silent zone’

Salute: troppo rumore in volo, 63% italiani vuole ‘silent zone’

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Roma, 16 mar. (AdnKronos Salute) – Bibite e snack troppo cari, spazio insufficiente per stendere le gambe e la logorante attesa dell’imbarco. Ma il prezzo più alto da pagare sull’aereo è la voce degli altri passeggeri, spesso troppo alta e assillante, che attanaglia le ore in volo. Secondo il motore di ricerca di voli e hotel Jetcost (www.jetcost.it), infatti, è proprio il rumore l’elemento che più infastidisce i viaggiatori. Tanto da iniziare a desiderare delle ‘silent zone’, aree tranquille e silenziose a bordo degli aerei, proprio come in treno. Le vorrebbe il 63% dei passeggeri italiani.
Dal sondaggio, che ha coinvolto 3 mila viaggiatori europei, emerge che il 48% colloca il rumore tra le cose più irritanti o fastidiose in volo, il 26% gli alti prezzi di cibo e bevande, il 18% il poco spazio per le gambe e il 13% l’attesa dell’imbarco degli altri passeggeri. Al primo posto tra i tormenti per le orecchie c’è il pianto dei bambini, poi ci sono le urla dei giovani in viaggio ad esempio per un addio al celibato, i genitori che rimproverano i figli, le persone che hanno bevuto troppo e che russano durante il sonno.
Ma come possono le compagnie affrontare il problema del rumore? Il 63% degli intervistati suggerisce appunto la creazione di zone silenziose e tranquille. Mentre il 29% propone di distribuire cuffie o tappi gratuiti per le orecchie e di invitare con più insistenza i passeggeri ad abbassare i toni. Solo per il 27%, infatti, l’equipaggio interviene in modo efficace e tempestivo. Tra i cittadini d’Europa, sono proprio gli abitanti della Penisola i più interessati alla creazione di queste ‘isole di pace’, seguiti da spagnoli (56%), portoghesi (54%), francesi (53%), britannici (32%) e tedeschi (22%).
“L’idea di una zona libera dai rumori è interessante – commenta un portavoce di Jetcoast – ma sui voli a corto raggio potrebbe essere un po’ complicato, perché in aereo c’è molto meno spazio a disposizione che sui treni, che sono composti da vagoni indipendenti, e mettere una tenda non sarebbe sufficiente a evitare il rumore. Tuttavia nei voli a lungo raggio, in cui vengono utilizzati aeromobili più grandi, le aziende potrebbero avere una nuova nicchia di mercato interessata a questo genere di comfort per cui molti sarebbero ben felici di pagare un extra”.