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Sanità: Lorenzin, Roma ha bisogno di un intervento straordinario

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Roma, 2 ott. (AdnKronos Salute) – “I dati ci danno la fotografia di una città che ha bisogno – nonostante molti sforzi – non di ordinaria amministrazione, ma di uno straordinario intervento dal punto di vista sociale e di salute dei propri cittadini intesa a tutto tondo, non solo come assenza di malattia. Roma ha bisogno del coinvolgimento di tutti perché tutti ci sentiamo parte attiva e proattiva, e ci si aspetta da parte delle amministrazioni la volontà di arrivare a una soluzione condivisa, anche al di fuori delle proprie responsabilità, senza alcun tipo di polemica”. Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in merito al dibattito sul degrado di Roma, oggi nella Capitale a margine della presentazione al dicastero dell’iniziativa ‘Frecciarosa 2017 – La prevenzione viaggia ad alta velocità’.
“I problemi però guardiamoli in faccia – ha proseguito Lorenzin, commentando quanto emerso dal convegno di sabato scorso, che ha acceso i riflettori sulle condizioni sanitarie di Roma – Ci sono stati dei filmati e degli interventi fatti dagli operatori che hanno parlato a cuore aperto del disagio che trovano nelle periferie romane. Situazioni che si trovano ovunque, non soltanto nei campi e nei luoghi che non esistevano fino a 25 anni fa, di degrado totale, dentro le abitazioni delle persone. Questi sono dei fenomeni enormi, su larga scala, che dobbiamo conoscere e affrontare con spirito costruttivo per non lasciare indietro metà dei cittadini della Capitale”.
“Sono rimasta stupita perché hanno tutti avuto la coda di paglia, devo dirlo con rammarico – ha continuato il ministro – Io ho realizzato un convegno molto importante che aveva due temi: crescita versus crisi e sulle crisi c’era il tema delle disuguaglianze. In questo incontro pomeridiano, in cui non abbiamo fatto nomi, gli operatori hanno dato una fotografia del grande e ampio disagio che c’è a Roma, un disagio enorme che viene da lontano, sicuramente di una città che è stata ferita, ma che ha nei servizi sociali il suo acme. E non è che se si ha un problema grande si fa finta che non ci sia e il problema passa, anzi cresce”.
“In questi anni ho gestito solo emergenze, molte delle quali vengono da molto lontano. I problemi si tirano fuori e si affrontano uno alla volta – ha concluso Lorenzin – dandogli anche un nome, definendoli”.