(AdnKronos) – La sentenza del Tribunale di Monza, dichiarano i legali dello studio, che già annunciano un ricorso in appello “è affetta da plurimi vizi e merita di essere impugnata, altresì l’applicazione dei principi ivi contenuti” che “porta a manifesta iniquità oltre a mettere in crisi la sostenibilità economica del Servizio Sanitario Nazionale”.
I legali contestano la decisione della prima sezione civile del tribunale monzese, prima di tutto in diritto perché la sentenza “è quasi interamente basata su normativa nazionale pacificamente superata”. La normativa vigente, spiegano “relativamente ai fatti di causa era da individuarsi nel Dpcm del 29 novembre 2001 che definiva i livelli essenziali di assistenza. In tale contesto le prestazioni a favore degli anziani collocati in struttura protetta erano poste a carico del Ssn nella misura del 50% del costo del ricovero (tale quota era anche definita come quota sanitaria) mentre, nel caso di utente in stato di bisogno economico, la restante quota del 50% (quota sociale o alberghiera) era stabilita a carico dell’utente o del Comune”.