(AdnKronos) – “Chi fa politica spesso ha considerato queste risorse un orpello – dice ancora Davide Faraone parlando dei cento professionisti presenti al think tank chiamato ‘Cambiamenti’ – Dobbiamo restituire alla Sicilia il giusto spazio, ma al tempo spesso dobbiamo rendere protagonisti tutti coloro che sudano ogni giorno”. “Sono tre anni che costruiamo idee, attraverso i due appuntamenti delle Leopolde sicule”, dice Faraone. “Quando abbiamo iniziato questo percorso a Firenze – aggiunge il sottosegretario – cominciammo a dire e a pronunciare alcune proposte che sembravano idee impronunciabili su totem precostituiti che sembravano intoccabili. Certo, non abbiamo azzeccato tutto ma certo non possiamo essere attaccati per mancanza di coraggio e in Sicilia abbiamo bisogno di questo coraggio all’ennesima potenza”.
E aggiunge che immagina una “idea di Mezzogiorno diverso”. “Sono profondamente infastidito, da persona che sta facendo un’esperienza nel governo, dai sorrisetti e dal pietismo che tropo spesso subiamo nei tavoli nazionali – denuncia – Ogni volta che c’è un’affermazione di un comune di residenza in un curriculum o un accento già quella è una precondizione per costruire un giudizio”. “Dobbiamo immaginare la Sicilia come una carta bianca da riscrivere, abbiamo l’ambizione di mettere la Sicilia sottosopra, che sia alternativa al populismo e alla demagogia. Dobbiamo riuscire a costruire una identità che ci faccia venire fuori da quelle condizioni che non ci sia alternativa al populismo”.