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Sicilia: Faraone apre il think tank, ma non stiamo arruolando truppe

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Palermo, 4 feb. (AdnKronos) – “Oggi non stiamo arruolando nessuno per una battaglia elettorale, ma siamo qui per costruire un percorso per fare diventare i siciliani protagonisti”. Con queste parole il sottosegretario alla Salute, Davide Faraone ha aperto il think tank in vista dei prossimi appuntamenti elettorali in Sicilia. Un centinaio tra professionisti, imprenditori, docenti, ex magistrati, si sono dati appuntamento al Campus di via dei Benedettini, per incontrarsi in dodici tavoli tematici. Un incontro aperto con un vido di Leonardo Sciascia in cui lo scrittore parlava della “irredimibilità” di Palermo e della Sicilia. “E noi dobbiamo sfidare l’ideologia della irredimibilità”, dice Faraone alla platea. L’avvio dell’incontro è stato dedicato a Nino Buttitta, l’antropologo morto ieri a Palermo. A ricordarlo dal palco è stato l’ex segretario del Pci Gianni Parisi. “Oggi da qui non si presenterà nessuna candidatura – sottolinea ancora Farone – L’unica candidatura utile per la Sicilia è riuscire a costruire le condizioni affinché si sconfigga l’ideologia della irredimibilità, una ideologia che ci sta condannando a una condizione di inferiorità, di minorità”.
“Noi oggi non stiamo organizzando delle truppe, ma delle idee ed è l’obiettivo che abbiamo voluto perseguire quando abbiamo organizzato questa giornata – spiega ancora Faraone – voglio rassicurare che noi non stiamo arruolando nessuno, nessuna candidatura, stiamo facendo una cosa più complicata. Ci stiamo sforzando di costruire un percorso di elaborazione e partecipazione che parta da una analisi molto critica della Sicilia che ha l’ambizione di non rassegnarsi rispetto a questo contesto ma dare forza e gambe a idee”. E rivolgendosi ai cento partecipanti, tra cui il Presidente dell’Enac Vito Riggio: “Quando abbiamo pensato a voi, lo abbiamo fatto per raccogliere le energie migliori di questa terra e chiedere a ognuno un contributo per costruire questo percorso senza individualismi o creare primogeniture o protagonismi, di quella società di cui abbiamo bisogno”.