Home Nazionale Sicilia: giovane deputato Ars guarisce dal tumore ‘E’ stata dura ma ce l’ho fatta’ (2)

Sicilia: giovane deputato Ars guarisce dal tumore ‘E’ stata dura ma ce l’ho fatta’ (2)

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(AdnKronos) – Nel frattempo nasce il figlio di Giorgio Ciaccio, il piccolo Ettore. Ma il giovane deputato regionale non può gioire come altri papà. “Io mi dovetti sottoporre all’operazione che feci al San Raffaele Giglio di Cefalù – racconta – Ad operarmi fu il professor Pico Marchesa. Mi tolsero metà del rene affetto dal tumore”. A quel punto inizia un altro calvario: la chemioterapia. Dodici cicli di chemio ogni undici giorni. “Per la prima chemio ho dovuto aspettare che si rimarginassero le cicatrici dell’intervento, perché la chemio debilita molto, poiché se da un lato uccide le cellule cancerogene, dall’altro uccide anche le cellule buone. A metà ottobre ho iniziato la chemioterapia, all’ospedale Cervello di Palermo – racconta – Ho scelto un protocollo europeo riconosciuto che mi dava il 75 per cento di probabilità di guarigione. Dodici cicli si fanno di solito in un anno. Io le ho fatte concentrate. La prima chemio mi è sembrata acqua fresca. In realtà i ‘veleni’ iniziano fare effetto solo dopo, con gli effetti collaterali terribili, senso di nausea, vomito, perdita di appetito. Oltre a due blocchi intestinali”. Poi, piano piano, Giorgio supera ogni chemioterapia. Fino ad arrivare all’inizio del 2017. E pochi giorni fa la Pet ha evidenziato che il tumore non c’è più. “Sono felice – dice Ciaccio – finalmente ho vinto io contro il tumore”. E ieri si è fatto una fotografia con un cartello in mano con la scritta: “Contro il cancro ho vinto io!”.
Ma cosa si può dire a una persona che sta attraversando lo stesso percorso di Ciaccio? “Devono credere in se stessi, nei propri affetti, perché la malattia mette in discussione tutti gli affetti e poi bisogna dare priorità alle cose importanti della vita. Anche io litigavo per cazzate, ora penso che non bisogna mai perdere tempo per queste cose – dice – Dobbiamo alzare la qualità della vita perché non sappiamo se domani possiamo goderci ogni attimo della nostra vita, vivere intensamente. Non dico che non bisogna fare progetti ma un conto è vivere per un progetto futuro e un conto è vivere giornalmente pensando al futuro. E’ un modo di vivere diverso, io faccio passo dopo passo sentendo ogni mio passo”. Ecco perché anche l’inchiesta sulle firme false di Palermo che lo vede coinvolto, e che lo ha portato all’autosospensione dal M5S, la vive con un certo distacco. “Vivo la mia vita godendomi ogni momento – dice – Se il M5S diventa il pilastro principale della propria vita, è ovvio che qualunque cosa ti succede ti senti distrutto, se invece costruisci la vita attorno ai tuoi affetti riesci a prendere le distanze da tutto ciò che ti accade”.