Home Nazionale Strage Erba: Cassazione accoglie ricorso, sì esami chiesti da Rosa e Olindo (2)

Strage Erba: Cassazione accoglie ricorso, sì esami chiesti da Rosa e Olindo (2)

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Milano, 6 apr. (AdnKronos) – Secondo i legali di Olindo e Rosa, ci sono tracce su cui non sono stati effettuati approfondimenti. In particolare si tratta di un capello castano chiaro di dieci centimetri trovato sulla felpa del piccolo Youssef, di un accendino ritrovato sul pianerottolo dell’appartamento, di un mazzo di chiavi, del giubbotto di Valeria Cherubini, del telefono di Raffaella Castagna. E ancora viene chiesto l’incidente probatorio su tracce di sangue e impronte, mai attribuite, e ora analizzabili con tecniche moderne.
La richiesta di analisi su alcuni reperti individuati dalla difesa dei coniugi Romano era già stata avanzata nell’aprile 2016 alla corte d’Appello di Brescia – in vista di una richiesta di revisione del processo -, ma i giudici avevano respinto le indicazioni dei difensori Fabio Schembri, Nico D’Ascola e Luisa Bordeaux. Per i legali si tratta di “reperti importantissimi mai prima esaminati” che potrebbero riaprire il caso, perché nelle confessioni di Olindo e Rosa “ci sono ben 384 contraddizioni rispetto alla realtà dei fatti che risulta da prove oggettive e accertate”.
E’ la sera dell’11 dicembre 2006, quando nella corte di via Diaz a Erba, in provincia di Como, l’incendio in un appartamento fa scattare l’allarme e svela l’omicidio, a colpi di spranghe e coltello, di Raffaella Castagna, del figlio Youssef di soli due anni, della nonna del bambino Paola Galli e di una vicina di casa, Valeria Cherubini. Il marito, Mario Frigerio, ferito in modo grave si salva: la sua testimonianza è stata uno dei pilastri del processo contro Rosa e Olindo. Le indagini si concentrano inizialmente su Azouz Marzouk, marito di Raffaella e padre di Youssef, che si trova però in Tunisia. Gli investigatori puntano poi sui vicini di casa: a un mese esatto dalla strage, davanti ai magistrati, la coppia ammette di essere responsabile della strage. Il 26 novembre 2008 vengono condannati in appello all’ergastolo con tre anni di isolamento diurno, verdetto confermato in Cassazione. Olindo è detenuto nel carcere di Opera e Rosa a Bollate.