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Sud: Fondazione Curella, economia arranca e disoccupazione al 19,6%

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Palermo, 10 mag. (AdnKronos) – Un Mezzogiorno che arranca e un divario con il Centro/Nord che resta immutato con un mercato del lavoro che cresce ma a ritmi troppo bassi. E’ la fotografia contenuta nel 32esimo Report Sud, presentato oggi all’Università Lumsa di Roma. “Per andare a regime le aree del Mezzogiorno avrebbero bisogno di un saldo occupazionale pari a 3.500.000 di posti di lavoro – dice il presidente della Fondazione Curella, Pietro Busetta -. Si è ricominciato a crescere ma i ritmi devono essere altri”. Nel 2016 al Sud l’occupazione è aumentata di 100mila unità, pari a un +1,7 per cento contro un +1,3 per cento medio nazionale. In corso d’anno, però, è emersa un’inversione di tendenza peggiorativa che lascia un’eredità pesante al 2017.
Il tasso di disoccupazione è salito al 19,6 per cento (11,7 per cento la media nazionale), mentre resta eccessivo il tasso di disoccupazione giovanile (malgrado il ribasso del 2016 al 51,7 per cento), quasi venti punti in più del 2007, anno pre-crisi. Il consuntivo macroeconomico stimato dal Diste segnala un incremento del Prodotto interno lordo dell’1,2 per cento, più robusto della dinamica del Pil nazionale (+0,9 per cento). Ma indica anche che il Pil, malgrado i positivi risultati dell’ultimo biennio, è tuttora al livello in cui si trovava nel 1997. “L’unico progetto per il Sud – afferma Alessandro La Monica, presidente del Diste – sembra essere quello dello spopolamento per riportare il rapporto popolazione-occupati ai livelli accettabili. È questo quello che emerge dai dati, dal 2007 ad oggi gli occupati sono diminuiti di 610.000 unità e il Pil, nonostante gli incrementi più recenti, è sui livelli del 1997”.