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Taxi in piazza contro Uber, caos e disagi da Milano a Roma

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Roma, 16 feb. (AdnKronos) – Taxi in piazza contro quella che definiscono “sanatoria pro Uber”. Fuori da Palazzo Madama, in corso Rinascimento a Roma, i taxisti si sono riuniti con i loro mezzi per protestare contro l’emendamento inserito nel milleproroghe.
Il Codacons depositerà un esposto urgente alle Procure della Repubblica di Roma, Milano e Torino, chiedendo di aprire una indagine sulla protesta, alla luce delle possibili fattispecie di interruzione di pubblico servizio e blocco stradale. “Ciò che sta avvenendo in queste ore è gravissimo e intollerabile – spiega l’associazione dei consumatori – Senza alcun preavviso gli utenti sono stati privati di un servizio pubblico, con immensi disagi per i cittadini che in diverse città non riescono a reperire un taxi. Addirittura a Roma si è arrivati a bloccare la circolazione in centro e sono rimasti scoperti gli scali di Fiumicino e Ciampino”.
“Una protesta assurda perché coinvolge e danneggia gli utenti, che non hanno alcuna responsabilità, e che potrebbe realizzare ipotesi penalmente rilevanti. Per tale motivo chiediamo oggi alle Procure di identificare i tassisti responsabili delle agitazioni non preannunciate e agire nei loro confronti per interruzione di pubblico servizio e blocco stradale”, sottolinea il Codacons che, infine, “ritiene che in materia di taxi e trasporti non sia più rimandabile una modifica della normativa vigente plasmata sui cambiamenti della società e delle nuove offerte del mercato, nell’interesse degli utenti italiani che non possono continuare a rimanere indietro rispetto al resto del mondo”.
“Non si tratta di una sanatoria, ma di colmare un vuoto normativo e favorire forme di trasporto innovativo come la sharing economy”. Ad affermarlo in una nota è Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. Sono state annunciate nuove proteste per il 22 a Roma.
“La normativa attuale -rileva Dona- è antidiluviana e impedisce qualunque forma di concorrenza e di innovazione. Ecco perché il legislatore, per una volta, dovrebbe non farsi condizionare dalle solite proteste di piazza dei tassisti e fare il proprio dovere” prosegue Dona.
“Nessuna norma danneggia i tassisti. Vanno semplicemente regolamentati i Servizi tecnologici per la mobilità che consentono di intercettare una nuova domanda di servizi. I giovani, infatti, utilizzano poco i taxi e preferiscono le piattaforme di sharing. Si tratta, quindi, di ampliare l’offerta, per intercettare una nuova domanda, che altrimenti resterebbe inevasa” conclude Dona.
L’Unione nazionale consumatori chiede: individuazione nelle regioni degli ambiti territoriali di riferimento per tutti i servizi di trasporto di passeggeri non di linea, possibilità di praticare sconti (fissazione di una tariffa massima) e cumulare licenze, eliminazione, per il servizio di noleggio con conducente, dell’assurdo obbligo di dover rientrare in rimessa dopo ogni singolo servizio e previsione, per servizi come Uber, di requisiti di idoneità del guidatore e del veicolo: assicurazione per responsabilità civile aggiuntiva, conducente con più di 21 anni e almeno 3 anni di guida, nessun provvedimento di sospensione della patente, riconduzione al regime del lavoro occasionale delle prestazioni dei conducenti non professionisti.
“Anche oggi siamo in piazza con i taxisti che protestano contro il vergognoso provvedimento ‘Milleproroghe’. La maggioranza ammazza l’economia e spalanca le porte al dominio della finanza con vergognosi favori alle multinazionali. Favorendo Uber uccide il mercato dei taxisti”. Così Stefano Candiani, vicecapogruppo della Lega Nord al Senato.
“Un anno fa – prosegue l’esponente del Carroccio – il governo aveva promesso un tavolo di confronto con i taxisti che non ha mai attivato e oggi impone brutalmente la sanatoria a Uber. Abbiamo davanti agli occhi l’ennesimo motivo per mandare a casa un governo abusivo che compie gli stessi distruttivi errori di Renzi. Gentiloni nega il diritto al lavoro e non tutela il vessato popolo delle partite Iva”.