Palermo, 13 gen. (AdnKronos) – “Non si può nascondere l’amarezza che ancora ci assale per non aver avuto l’opportunità di poter mettere fine, a distanza di 49 anni, a questa ormai vergognosa vicenda relativa alla questione Belice. Ciò nonostante, siamo consapevoli di aver ben lavorato. Questo nostro territorio si è dotato di tutti gli strumenti necessari per agevolare un definitivo percorso di crescita socio-economico-culturale in grado di intercettare tutte le opportunità offerte dalla nuova programmazione comunitaria e non solo”. A dirlo è Nicolò Catania, sindaco di Partanna (Trapani) e coordinatore dei sindaci della Valle del Belice, alla vigilia della due giorni di iniziative per ricordare il sisma che nel gennaio del 1968 seminò terrore e morte nei territori della Valle.
Domani e domenica Partanna, Gibellina, Menfi, Montevago e Santa Margherita di Belice, saranno teatro di incontri, dibattiti, mostre, fiaccolate e celebrazioni eucaristiche per ricordare le vittime di quel terremoto, ma anche per confrontarsi sui nuovi approcci al rischio sismico e le nuove strategie di rilancio e di sviluppo del territorio. “Ad oggi – spiega Catania – si registra un clima di fiducia (sul fronte della ricostruzione, ndr), che nasce dalla consapevolezza che le questioni tecnico-giuridiche sono state già ampiamente e puntualmente affrontate durante l’audizione prima e la successiva visita ispettiva da parte della XIII Commissione permanente del Senato, che lo scorso novembre ha prodotto una definitiva risoluzione che ha ben cristallizzato tutte le questioni non ancora risolte relative al completamento della ricostruzione”.