Home Nazionale Terremoto: Azzone, Gentiloni e governo positivi su rapporto Casa Italia

Terremoto: Azzone, Gentiloni e governo positivi su rapporto Casa Italia

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Milano, 30 ago. (AdnKronos) – Aperture da parte del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e un atteggiamento positivo del governo al rapporto e alle proposte di Casa Italia. Giovanni Azzone, coordinatore del piano Casa Italia, ieri ha incontrato a Roma il premier Gentiloni per fare il punto sul rapporto preparato da Casa Italia, rapporto che indica gli edifici su cui intervenire e le risorse per mettere in sicurezza il patrimonio abitativo italiano dal rischio terremoti. Intervistato dall’Adnkronos, Azzone spiega di aver riscontrato un atteggiamento “assolutamente positivo” da parte del governo e “aperture” di Gentiloni.
Dopo la prima fase di studio e analisi “ora si stanno avviando tutti gli aspetti attuativi che sono di competenza dell’amministrazione”, continua Azzone. Il rapporto presentato dal team di esperti che hanno fatto il punto sul rischio sismico in Italia “è un rapporto di progetto. Poi dalla carta alla realizzazione ci sono tutta una serie di passaggi che non si fanno in un giorno”. Fra gli altri c’è “un tema di trasparenza dell’uso e dell’allocazione delle risorse” per realizzare gli interventi di messa in sicurezza. In ogni caso “si sono avviati una serie di cantieri che vanno a nostro avviso in una direzione giusta e rilevante”.
Alle critiche ricevute sulla lentezza dell’avvio dei progetti pilota l’ex rettore del Politecnico di Milano risponde che “una delle cose che abbiamo scelto come progetto Casa Italia è stata quella di voler lavorare a normativa vigente e ordinaria. Quindi non abbiamo chiesto per questo tipo di progettualità interventi che vanno fuori dalle norme, perché le cose che si propongono devono poter essere attuate da qualunque amministrazione”. Cosa che “ovviamente richiede tempi più lunghi nella fase iniziale”, ma, una volta che i progetti saranno partiti “consentirà una replicabilità sul territorio nazionale molto più agevole”. Avviare i primi progetti ‘eludendo’ la normativa vigente, “sarebbe stato troppo facile” e avrebbe suscitato le “giuste critiche” degli amministratori locali, conclude Azzone.