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Terrorismo: Palermo, assolta in appello ricercatrice libica

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Palermo, 7 dic. (AdnKronos) – Ribaltata in appello la sentenza del processo a carico della ricercatrice libica Kadiga Shabbi, accusata di istigazione a commettere reati in materia di terrorismo. Questa sera la Corte d’assise d’appello di Palermo ha assolto la donna che in primo grado era stata condannata dal gup a un anno e otto mesi di reclusione con il rito abbreviato. “Pericolosa e simpatizzante del fenomeno jihadistico”, l’aveva definita il gup di Palermo, Lorenzo Iannelli, nella sentenza di condanna ora ribaltata.
La donna era accusata di legami con esponenti di organizzazioni terroristiche islamiche e foreign fighters e di una fitta attività di propaganda in favore di Al Qaeda svolta attraverso social come Facebook. Contro di lei gli investigatori hanno prodotto intercettazioni telefoniche e i dati dei suoi pc. “Appare evidente – scriveva il gup Lorenzo Iannelli nelle motivazioni della sentenza – la pericolosità concreta delle condotte istigatrici e propagandistiche poste in essere dalla Shabbi, alla luce del contesto in cui le stesse si svolgevano, ossia quello della galassia di simpatizzanti del fenomeno jihadistico internazionale, in cui erano presenti, oltre a ex combattenti e uomini avvezzi alla violenza, anche soggetti come i lupi solitari che, come dimostrano le cronache più recenti, possono essere indotti a rapide scelte di radicalizzazione proprio sulla scorta di rappresentazioni apologetiche analoghe a quella che la Shabbi diffondeva, rappresentazioni che possono concretamente innescare serie causali incontrollate che mettono in pericolo l’ordine pubblico dei paesi coinvolti”. Oggi l’assoluzione. Due anni fa la donna era finita in carcere e poi scarcerata tra le polemiche perché il Gip non aveva convalidato il provvedimento. Dopo qualche tempo la Cassazione aveva confermato la custodia cautelare, accogliendo la richiesta della Procura.