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Tim: Vivendi, nessun controllo di fatto (2)

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(AdnKronos) – Il Cda di Telecom Italia, sottolinea ancora Vivendi, “ha preso atto dell’avvio dell’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento, ai sensi dell’art. 2497-bis del codice civile, con riferimento alle circostanze fattuali specifiche menzionate da Telecom Italia nel comunicato stampa diffuso il 4 agosto 2017 e tale attività non può essere considerata, in forza degli applicabili principi dell’ordinamento italiano, quale evidenza della sussistenza di una posizione di controllo di fatto ai sensi dell’art. 2359 del codice civile”.
Le norme riguardanti l’attività di direzione e coordinamento, rileva Vviendi, “sono finalizzate a definire e ad assicurare adeguata evidenza dei doveri e delle responsabilità derivanti dall’esercizio fattuale, da parte di un socio, di un’attività imprenditoriale e di direzione a livello manageriale; al contrario, le norme sul controllo di fatto, ai sensi dell’art. 2359 del codice civile, sono applicabili solo in caso di una stabile posizione di controllo esercitato a livello assembleare, insussistente nel caso di specie”.
Per ciò che concerne l’esistenza di una posizione di controllo ai sensi dei principi contabili internazionali relativi al bilancio consolidato, nell’ultima relazione finanziaria (Q1 2017 pubblicata l’11 maggio 2017) Vivendi, si legge ancora nella nota, “ha confermato che ‘non ritiene di avere il potere di governare le politiche finanziarie e operative di Telecom Italia, in conformità all’IFRS 10’. A seguito della pubblicazione della relazione finanziaria semestrale di Vivendi, il mercato francese e quello italiano saranno debitamente informati nell’ipotesi in cui dovesse essere assunta da Vivendi una valutazione diversa, non attesa al momento”.