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Trapani: cartucce e teste d’oca mozzate a titolari ditta, 2 arresti per estorsione

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Palermo, 14 lug. (AdnKronos) – Avrebbero costretto con minacce e intimidazioni i titolari di una ditta a ridimensionare fino quasi ad azzerarlo il credito maturato nei confronti di un fornitore insolvente. Con l’accusa di estorsione la Polizia ha arrestato a Trapani Antonino Natalizi, 50 anni, e Francesco Giovanni Figlioli, 53 anni, che dovrà rispondere anche di maltrattamento di animali. L’indagine, condotta dalle Squadre mobili di Palermo e Trapani, è stata avviata dopo la denuncia di un imprenditore palermitano. I due avrebbero inviato un pacco contente tre cartucce da caccia, tre teste mozzate di oca e una lettera minatoria ai titolari di una ditta per costringerli a desistere dall’azione esecutiva intrapresa per riscuotere un credito di 41.996 euro, oltre interessi e spese legali, da alcune persone ‘vicine’ ai due arrestati.
La ditta debitrice, in relazione a una fornitura di materiale disattesa, era stata condannata, infatti, con sentenza della Corte d’Appello di Palermo al pagamento del dovuto. Figlioli e Natalizi avrebbero anche inviato una lettera intimidatoria all’avvocato dell’azienda creditrice, minacciandolo di morte qualora non avesse desistito dall’esercitare l’azione di recupero della somma. “Figlioli, inoltre, si è reso responsabile della morte di tre oche alle quali aveva tagliato la testa e di estorsione – spiegano gli investigatori -, in quanto avrebbe inviato allo stesso avvocato una lettera di minacce e allusioni tramite la quale avrebbe chiesto alla controparte di accettare, a titolo transattivo, il pagamento della somma di euro 3.500, invece degli oltre 40.000 euro di credito vantato”.