Home Nazionale Trapani: Casa riposo degli orrori, anziani avevano il terrore di denunciare maltrattamenti (2)

Trapani: Casa riposo degli orrori, anziani avevano il terrore di denunciare maltrattamenti (2)

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(AdnKronos) – Solo questa mattina, dopo quasi un anno, l’anziana donna, che non ha figli e che non soffre di demenza senile ma è molto lucida, ha avuto la forza di raccontare quanto accadeva in quella casa degli orrori. “Mi dicevano che se avessi detto qualcosa mi avrebbero picchiato ancora di più – ha raccontato tra le lacrime – Quindi, ho avuto paura di dirvelo. L’ìunica soluzione era stare zitta e basta”. La nonnina oggi ha più volte ripetuto ai nipoti: “Ma io non davo fastidio, ve lo giuro. Io non facevo niente di male. Siccome avevo difficoltà a deglutire, non riuscivo a mangiare bene. E loro mi picchiavano per punizione”.
In questi mesi, inoltre, la donna sembrava sempre affetta da sonnolenza, forse per alcuni farmaci che le venivano somministrati. “Oggi, invece, era perfettamente lucida e vigile – raccontano i nipoti – Perché da due giorni non prende i farmaci”. I parenti si sentono “in colpa – dicono – perché non ci siamo accorti mai di nulla. Ma come potevamo capire quello che stava accadendo? Il personale era sempre gentile con noi, specialmente uno di loro”. In carcere sono finiti, oltre a Rosanna Galatioto di 48 anni, anche i tre dipendenti, Matteo Cerni di 66 anni, Antonietta Rizzo di 31 anni e Anna Bosco di 46 anni.
La struttura da ieri è sotto amministrazione giudiziaria. Questa mattina c’erano all’ingresso due carabinieri ma anche altre forze dell’ordine. Nell’alloggio si respira un’aria “diversa” come spiegano gli stessi anziani ospiti. Oggi hanno tutti il viso più rilassato. Per il gip Caterina Brignone, che ha firmato l’ordinanza, “è difficile anche solo immaginare trattamenti più disumani e degradanti, che si spingono a forme di deprivazione sensoriale tipiche della vera e propria tortura. Difficile anche credere che degli esseri umani possano essere talmente crudeli e spietati nei confronti di altri esseri umani, per più di inermi per le precarie condizioni di salute e affidati loro per ragioni di salute”. E paragona la casa di cura a “un lager”. Gli inquirenti evidenziano “l’intrinseca pericolosità degli indagati che hanno agito in modo spregiudicato, violentissimo e senza soluzione ci continuità, nonostante le persone anziane fossero state affidate alle loro cure dai prossimi congiunti”.