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Tumori: alleanza Coni-Insieme contro il cancro, sport riduce rischio

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Roma, 9 mar. (AdnKronos Salute) – Il 20% dei tumori è causato dalla sedentarietà. E proprio in questo senso l’attività fisica può produrre benefici: lo sport, è stato dimostrato, riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno, del 44% al colon retto e del 55% al polmone. In Italia però sono ancora molti i cittadini non praticano nessuna attività sportiva: i sedentari rappresentano il 39,2% della popolazione, pari a circa 23 milioni di persone. Per questo la Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’ e il Coni hanno siglato oggi a Roma un protocollo d’intesa (biennale) per promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta).
“In Italia ogni anno più di 73 mila casi di tumore potrebbero essere evitati grazie al movimento – commenta Francesco Cognetti, presidente di ‘Insieme contro il Cancro’ – Il movimento esercita effetti preventivi e terapeutici e può essere paragonato a un farmaco che previene i tumori e ne impedisce lo sviluppo garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario. I livelli attuali di sport in Italia fanno risparmiare 1,5 miliardi di euro l’anno al Ssn. La pratica sportiva continuativa permette di evitare 25.880 malattie ogni anno e il ricorso a cure che costerebbero 1,283 miliardi. A cui si aggiungono 178 milioni di costi non sanitari. Inoltre se si riducessero soltanto dell’1% i sedentari si otterrebbero ulteriori risparmi per 200 milioni l’anno”.
Nel 2016 in Italia sono stati stimati 365.800 nuovi casi di cancro e le persone vive dopo la diagnosi superano i 3 milioni. “La firma di questo protocollo – sottolinea Giovanni Malagò, presidente del Coni – rappresenta il punto di partenza di progetti ad ampio raggio, rivolti a tutti i cittadini, per valorizzare l’importanza dell’attività motoria per la tutela della salute e la promozione di corretti stili di vita. Fortunatamente i dati più recenti indicano tendenze positive: dopo la flessione registrata fra il 2010 e il 2013, i livelli di partecipazione alla pratica sportiva hanno iniziato a risalire nel 2014 e nel 2015. E mai nel nostro Paese sono stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del 2016”.
“La percentuale di italiani sopra i 3 anni d’età che dichiara di praticare sport con continuità nel proprio tempo libero ha raggiunto il 25,1% ovvero nel 2016 una persona su 4 fa sport – riferisce il numero uno del Comitato olimpico – Se si somma chi dichiara di fare sport saltuariamente si arriva al 34,8%. La percentuale di praticanti sportivi è cresciuta di 1,5 punti nell’ultimo anno e di 4,2 punti tra il 2013 e il 2016, crescendo in media di circa 1,4 punti percentuali all’anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2,519 milioni di italiani. Ci auguriamo che il protocollo d’intesa sia in grado di aumentare queste percentuali e di combattere la sedentarietà che ancora interessa milioni di cittadini”.
Le ultime conferme sul ruolo dello sport nella prevenzione oncologica vengono dalla pubblicazione di due lavori sulla prestigiosa rivista scientifica ‘Jama’. Un’indagine epidemiologica condotta su 1,5 milioni di cittadini negli Usa e nel Nord-Europa stabilisce una forte correlazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per 13 forme diverse di tumore, con un calo stimato tra il 10 e il 42%. A questo si aggiungono i risultati di un altro studio che ha scoperto una riduzione del 37% del rischio per le neoplasie del sistema digestivo.
Ma i benefici dell’attività fisica riguardano anche le persone che hanno già ricevuto una diagnosi. “Purtroppo solo il 20-30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure – osserva Cognetti – In realtà i vantaggi sono chiari. Uno studio presentato lo scorso gennaio a San Francisco che ha coinvolto più di 1.200 pazienti con tumore del colon retto in fase metastatica ha dimostrato che la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% in chi ha svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. Nel tumore del seno l’esercizio regolare riduce il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con neoplasie ormono-dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni”.