Home Nazionale Ue: Mattarella cita Einaudi, alternativa tra frantumazione e unificazione

Ue: Mattarella cita Einaudi, alternativa tra frantumazione e unificazione

0

Roma, 22 (AdnKronos) – “L’alternativa reale, ci dice Einaudi, da settanta anni, è -ancor oggi, tra la frantumazione e l’irrilevanza di ciascuno e, invece, un processo di unificazione basato non sull’egemonia del più potente ma su uno sviluppo pacifico per mezzo di istituzioni federali e democratiche (è, questa, la lezione di Altiero Spinelli), con eguaglianza di diritti e doveri per tutti gli Stati, grandi e piccoli, che liberamente decidano di aderirvi”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Montecitorio in occasione della celebrazione del sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma.
Il Capo dello Stato ha citato un passo del discorso che Einaudi, il 29 luglio 1947, pochi mesi prima della sua elezione al Quirinale, pronunciò per annunciare il suo voto favorevole al Trattato di pace. “Invano -affermò il futuro Presidente- gli Stati sovrani elevavano intorno a sé alte barriere doganali per mantenere la propria autosufficienza economica. Le barriere giovavano soltanto ad impoverire i popoli, a inferocirli gli uni contro gli altri, a far parlare a ognuno di essi uno strano incomprensibile linguaggio di spazio vitale, di necessità geopolitiche, e a far a ognuno di essi pronunciare esclusive scomuniche contro gli immigrati stranieri, quasi il restringersi feroce di un popolo in se stesso potesse, invece di miseria e malcontento, creare ricchezza e potenza”.
“Soggiungeva -ha ricordato Mattarella- auspicando gli Stati Uniti d’Europa: ‘non basta predicarli. Quel che importa è che i Parlamenti di questi minuscoli Stati i quali compongono la divisa Europa, rinuncino a una parte della loro sovranità a pro di un Parlamento nel quale siano rappresentati, in una Camera elettiva, direttamente i popoli europei nella loro unità, senza distinzione tra Stato e Stato e in proporzione al numero degli abitanti e nella Camera degli Stati siano rappresentati, a parità di numero, i singoli Stati”.