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Uni, pubblicata prassi per abbattimento barriere architettoniche

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Roma, 2 feb. (Labitalia) – Fiaba onlus, il Consiglio nazionale dei geometri e Uni-Ente italiano di normazione hanno pubblicato la prassi di riferimento Uni/PdR 24:2016 ‘Abbattimento barriere architettoniche-Linee guida per la riprogettazione del costruito in ottica universal design’. La prassi, presentata oggi a Roma, illustra le modalità di un approccio metodologico fondato sul concetto di accessibilità per tutti che si basa sull’analisi del contesto, sulla metodica per il rilevamento delle criticità (compresi i criteri per l’individuazione delle barriere architettoniche e sensoriali) e sull’analisi delle scelte progettuali dei possibili interventi di abbattimento delle barriere architettoniche.
“Bisogna abbattere le barriere architettoniche -spiega Piero Torretta, presidente Uni- per andare incontro alle esigenze del cittadino. La prassi è una sintesi delle posizioni di Fiaba che esprime un bisogno e dei geometri che esprime una professionalità e una competenza per cercare di dare una risposta ad alcune necessità”.
“Il contenuto della prassi -chiarisce- muove dal principio che per poter decidere e scegliere bisogna conoscere. In questo caso, i giovani professionisti si impegnano a sviluppare una determinata soluzione però partendo dalla conoscenza del contenuto del bisogno. Non c’è una soluzione che possa essere precostituita, ogni esigenza non solo è diversa dall’altra, ma è mutevole nel tempo. Per questo, pensare di definirla a livello legislativo, quindi statica e non modificabile nel tempo, spesso diventa un’illusione”.
“Si tratta -sostiene Maurizio Savoncelli, presidente del Consiglio nazionale geometri e geometri laureati- di un’iniziativa che nasce da una forte sinergia. E’ uno strumento che vogliamo offrire a tutti i tecnici che si vorranno cimentare nel prossimo futuro su questo tema: la rigenerazione del territorio, la riconversione di alcune strutture e, nell’ambito di tutte le attività che vanno tenute in considerazione, l’abbattimento delle barriere architettoniche. Questa prassi è proprio un vademecum, una linea guida, un metodo per poter abbattere le barriere architettoniche in maniera pratica e concreta e uniformando le procedure”.
“La prassi Uni -sottolinea Giuseppe Trieste, presidente Fiaba onlus- ha il grande pregio di vedere l’accessibilità in funzione della diversità umana. Ogni essere umano, piccolo grande o anziano che sia, necessita di avere una qualità percepita adeguata a godere dei nostri beni”.
“Questa prassi -fa notare- porterà i progettisti, quando realizzano progetti per una nuova struttura o per ristrutturarla, a pensare che l’accessibilità sia un diritto. L’ingresso principale è un diritto di tutti gli essere umani, di conseguenza si creeranno strutture che accolgono dal primo all’ultimo cittadino e, non solo l’ingresso di servizio per la persona con disabilità”.
E la prassi Uni mette in relazione anche diversi ministeri. “Possiamo stabilire -propone Riccardo Nencini, viceministro delle Infrastrutture e del trasporti- una sinergia tra alcuni ministeri per una revisione delle norme che, negli anni, hanno subito un’evoluzione senza però avere una modifica. La cosa positiva è che è stato ripristinato un fondo in Finanziaria che ci fa dire che la marcia verso l’abbattimento delle barriere architettoniche è ripartita”.
“Ben venga -aggiunge Cosimo Maria Ferri, sottosegretario al ministero della Giustizia- una tavolo comune intergovernativo per lavorare insieme. Auspichiamo, inoltre, un censimento che segnali chi è inadempiente in materia. In realtà manca un testo unico che raccolga tutta la normativa primaria e che riordini quella secondaria, in un’ottica europea”.
In materia di abbattimento delle barriere architettoniche “è stato avviato un percorso solido -ricorda Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario del ministero dei Beni culturali e delle attività culturali e del turismo- e mi riferisco all’area archeologica di Pompei e ai Fori imperiali di Roma”. “E’, inoltre, in dirittura di arrivo un portale per entrare nei musei e vedere com’è la struttura interna, sala dopo sala viene mostrato tutto. Ovviamente il problema è anche di natura economica, tuttavia possiamo fare molto partendo anche dai cittadini e dai giovani”, sottolinea.
E proprio di giovani parla Paola Iandolo, dirigente ‘Misure di attuazione degli interventi di edilizia scolastica’ del Miur. “Il 71% degli edifici scolastici -ricorda- è adeguato alla normativa dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Certo, c’è ancora molto da fare, tenendo presente che nelle scuole le barriere sono molto complesse perché bisogna intervenire su aule, laboratori e uscite di sicurezza”.
Un impegno preso anche da Alessandro Cattaneo, presidente della Fondazione Patrimonio Comune Anci. “Sicuramente -avverte- il sindaco ovvero l’autorità locale è il soggetto più coinvolto da questo tema. Eppure, la frase ‘non abbiamo soldi’, che in alcuni casi corrisponde al vero, è sempre più usata. Spesso, inoltre, i comuni non intervengono in queste vicende perché hanno un riscontri relativo in natura di appeal per l’amministrazione. Ma a questa situazione si può ovviare avviando una collaborazione virtuosa con i soggetti privati”.
L’esigenza di avere un documento tecnico nazionale che detti le linee guida per l’abbattimento delle barriere architettoniche è nata a seguito dell’esperienza del concorso nazionale ‘I futuri geometri progettano l’accessibilità’: gli studenti degli istituti Cat (Costruzioni ambiente e territorio) da 5 anni si cimentano nella stesura di progetti per l’abbattimento delle barriere architettoniche attraverso questo concorso. E’, inoltre, è on line il bando della V edizione del concorso nazionale ‘I futuri geometri progettano l’accessibilità’ che ha complessivamente coinvolto nel Paese 190 istituti Cat, migliaia di studenti, presentando 108 progetti alle amministrazioni locali interessate.
Sei i progetti sono stati adottati e realizzati, o in corso di realizzazione. L’abbattimento delle barriere architettoniche presso il campo sportivo Fontanassa di Savona. Progetto da 300mila euro adottato dal Comune, che era stato presentato dagli studenti dell’Iss Boselli nella II edizione. Giostre inclusive nel Parco Bramante di Asti. Il Comune ha realizzato una parte del progetto di fruibilità totale del parco, compilato dagli studenti dell’Iis Giobert e premiato alla 3° edizione dei #futurigeometri.
Sbarrieramento di corso Galilei a Grosseto, in concorso nell’edizione di quest’anno. L’amministrazione comunale ha adottato il progetto dei futuri geometri dell’Itg Manetti e il Collegio dei geometri di Grosseto affiancherà gli studenti nella progettazione. Viabilità e accessibilità di viale Roma e viale Vittorio Veneto del Comune di San Giovanni in Marignano: progetto presentato dagli studenti dell’Itts Odone Belluzzi di Rimini per la quarta edizione del concorso.
E ancora: ‘Un banale scalino… un ostacolo insormontabile’ dell’Itg Manetti di Grosseto, il Comune ha adottato il progetto migliorando l’accessibilità nel percorso per raggiungere la scuola, premiato nella 1° edizione; ‘Una scuola per tutti’ dell’Iis Volta di Pavia, l’amministrazione provinciale si è impegnata a recuperare i fondi necessari per la realizzazione del progetto per promuovere la completa fruibilità della struttura scolastica.