Home Nazionale Voucher: Ascom- Confcommercio Padova, meglio il referendum

Voucher: Ascom- Confcommercio Padova, meglio il referendum

0

Padova, 16 mar. (AdnKronos) – “Il governo fissa la data del referendum (voucher e appalti) al 28 maggio ma poi è lo stesso governo che, nel tentativo di depotenziare la consultazione sui voucher, punta al varo di una norma che superi il quesito referendario. Ma se i nuovi voucher dovessero essere quelli di cui di vocifera, ovvero solo quelli limitati alle famiglie e nemmeno più (come sembra l’orientamento governativo delle ultime ore) alle imprese senza dipendenti, allora è meglio che si vada al referendum”. Il presidente dell’Ascom- Confcommercio Padova, Patrizio Bertin, è drastico.
“Si tratta di capirsi: regolamentare il lavoro accessorio è utile e direi anche doveroso per prevenire gli abusi, ma se non interverrà un’abolizione “tout court”, ciò che sembra farsi strada è una legge che farà ritornare all’economia sommersa la maggior parte delle prestazioni lavorative che oggi sono rese attraverso i buoni lavoro. Posso dirla tutta? Sembra quasi un regalo ai caporali per cui, dal momento che noi siamo contrari al caporalato, meglio che a scegliere siano i cittadini attraverso il referendum – stigmatizza – Vorrà dire che, sull’altare dell’ideologia, immoleremo un’esperienza che ha presentato sicuramente delle distorsioni ma che ha anche permesso a molti lavoratori di essere regolarmente retribuiti e assicurati contro gli infortuni”.
“Il problema è che l’impostazione data dai referendari non solo non tiene conto del contesto sociale ed economico, nazionale ed internazionale completamente mutato, ma adombra l’idea che i voucher siano di per se stessi un abuso, nonostante l’analisi dei dati dimostri l’occasionalità della quasi totalità delle casistiche”, spiega Bertin.