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Animali: Almo Nature diventa ‘Owned by the Animals’

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Roma, 5 apr. (AdnKronos) – Almo Nature diventa ‘Owned by the Animals’. Ad annunciarlo l’imprenditore italiano Pier Giovanni Capellino, fondatore dell’azienda di Pet Food. “Nei prossimi mesi donerò, con effetto retroattivo sui profitti (dividendi) maturati dal 1° gennaio 2018, l’intera proprietà di Almo Nature ad una Fondazione, costituita col solo fine di promuovere, ovunque nel mondo, progetti in difesa dei cani, dei gatti e della biodiversità”, spiega Capellino.
“In questa nuova dimensione, Almo Nature diventa, attraverso la Fondazione, uno strumento economico a disposizione degli animali, della biodiversità e di coloro che condividono l’idea che sia necessario un nuovo patto degli umani con tutte le altre vite”, aggiunge Capellino nel messaggio che ha condiviso con sui social.
In questa nuova dimensione, attraverso la nascita della Fondazione Capellino, Almo Nature (75 milioni di euro di fatturato nel 2017 e 81 stimati per il 2018) diventa, di fatto, ‘Owned by the Animals’ (posseduta dagli animali) come annuncia ora anche il nuovo logo dell’azienda.
Un sistema di restituzione e solidarietà ideato da Pier Giovanni Capellino che da molti anni ha creato nella sua azienda una divisione, chiamata ‘aLmore’, dedicata esclusivamente allo sviluppo di progetti e azioni a sostegno della dignità e dei diritti degli animali attraverso soluzioni concrete e sostenibili, che continueranno e saranno ora promosse e gestite per conto di Almo Nature dalla Fondazione unitamente alle iniziative che i futuri dividendi (dal 2019) renderanno possibili.
La Fondazione Capellino si occuperà, infatti, non solo dei propri progetti ma prenderà parte anche a quelli ideati da terze parti e gestirà fin da subito i due progetti creati da Almo Nature sotto il cappello di ‘aLmore’: il primo ‘A Pet is for Life’, è nato con l’obiettivo di ridurre il numero di cani e gatti abbandonati, fissando delle regole per la gestione responsabile degli animali a livello europeo; il secondo, ‘Farmers&Predators’, con un ambito d’azione più ampio, ha l’obiettivo ultimo di armonizzare la coesistenza tra allevatori e animali predatori selvatici.