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Appalti: sindacati, da Governo improvvisazione e superficialità

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Roma, 13 dic. (AdnKronos) – “Con improvvisazione e superficialità il Governo sta affrontando una problematica delicata e impegnativa. Un atteggiamento che sta producendo l’immobilismo nella pubblica amministrazione e nelle stazioni appaltanti, blocca così le procedure di appalto e ingessa l’unico settore strategico in grado di produrre investimenti pubblici e occupazione”. Così i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil Franco Martini, Andrea Cuccello e Tiziana Bocchi commentano le dichiarazioni del ministro Luigi Di Maio al tavolo di confronto con le associazioni delle imprese, in merito all’eventualità di procedere, attraverso legge delega, alla revisione del Codice degli appalti.
“Quella espressa dal Vicepresidente del Consiglio – proseguono i tre dirigenti sindacali – è una posizione che dimostra la non volontà di migliorare o semplificare il Codice, come viene annunciato, ma di azzerarlo e stravolgerlo nelle sue parti più avanzate come il contrasto alla corruzione e alle infiltrazione mafiose”.
Nel dettaglio, spiegano Martini, Cuccello, Bocchi “si dilata la possibilità del subappalto; si aumenta l’utilizzo del criterio del massimo ribasso; si rende quasi universale il ricorso alla trattativa privata senza bando di gara; si eliminano, attraverso la non obbligatorietà dell’indicazione delle imprese in fase di gara, i controlli preventivi nei subappalti; viene ripristinata la possibilità di utilizzare una progettazione general generica, che è stata la causa principale, con la dequalificazione dei servizi e dell’opere, della lievitazione all’inverosimile dei costi e del prolungamento dei tempi di realizzazione dell’appalto.

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