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Arezzo e Vicenza due crisi analizzate nella tavola rotonda organizzata dall’Ordine dei Commercialisti

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Arezzo e Vicenza due crisi analizzate nella tavola rotonda organizzata dall’Ordine dei Commercialisti
oznor

Si è svolto ad Arezzo il convegno organizzato dall’Ordine e dalla Fondazione dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Arezzo con argomento “Le novità legislative per il 2018 per lo sport italiano” a cui è seguita una tavola rotonda sul tema, attualissimo in città, sulle “Prospettive di riforma della Lega Pro” e “Problematiche dell’esercizio provvisorio”.

Nella prima il relatore Avv. Guido Martinelli ha illustrato quali siano le innumerevoli novità introdotte dalla “Legge di Bilancio 2018” che rivoluziona l’impianto societario dello sport dilettantistico sino ad oggi conosciuto.

Al termine della relazione è seguita la tavola rotonda con interventi del Sindaco di Arezzo Ing. Alessandro Ghinelli, del Dott. Giovanni Grazzini (Presidente dei Commercialisti aretini), del Dott. Nerio De Bortoli (Curatore fallimentare Vicenza Calcio) del Prof. Avv. Lucio Francario e dell’Avv. Vincenzo Ioffredi (Curatori fallimentari dell’U.S. Arezzo). All’incontro era invitato anche il Presidente della Lega Pro Gabriele Gravina ma il contemporaneo svolgimento di una riunione in lega ha impedito la presenza sua o di un suo delegato.

Lucio Francario e Vincenzo Ioffredi

Ma la Lega è stata più che presente nei vari interventi. Soprattutto da parte dei curatori fallimentari i quali hanno evidenziato come la norma federale che prevede l’accollo della debitoria sportiva da parte della eventuale nuova proprietà che risulti aggiudicataria del titolo sportivo vada in contraddizione con la Legge Fallimentare nella quale, al contrario, tutti i debiti pregressi restano in carico al fallimento senza passare all’eventuale acquirente successivo. “Una normativa, questa della Lega, che contrasta con la Legge Fallimentare ma dalla quale non possiamo prescindere” ha affermato il Prof. Francario, il quale, facendo riferimento alla procedura fallimentare dell’U.S. Arezzo ha poi affermato: “Abbiamo fatto scelte che non hanno precedenti” facendo notare quanto sia difficoltoso far convivere le due norme.

La tavola rotonda non poteva prescindere dalle vicissitudini che accomunano Arezzo e Vicenza e dalle precarie condizioni economiche in cui si trovano la maggior parte delle società di Lega Pro. Prova ne è il fatto che dal 2011 ad oggi oltre 50 sono le società fallite e più di 200 i punti di penalizzazione per ritardi nei pagamenti di stipendi e contributi. Si pensi poi che circa il 50% delle squadre che retrocedono dalla serie B falliscono entro due anni. Tutta una serie di problematiche alla quale è difficile trovare una soluzione in quanto le realtà sono molto diverse per bacino di utenza e tradizione e quindi anche le necessità dei vari club divergono enormemente.

Il calcio coinvolge intere comunità. Il calcio, ma tutto lo sport in generale, non è solo “tifare per la propria squadra” è appartenenza, riconoscersi in un simbolo. Vuol dire anche dare ai giovani un’opportunità diversa diversa dallo stare davanti al computer o, peggio ancora, rischiare di incamminarsi in strade non proprio sicure. Il calcio è anche un volano per l’economia di una città. Per questi motivi, ed altri se ne possono trovare, è necessario che sia gestito da persone serie e con piani economici mirati in modo da evitare ciò che sta accadendo ad Arezzo e Vicenza ed in molte altre realtà del mostro Paese.

Nerio de Bortoli

Arezzo e Vicenza sono oggi accomunate non solo dall’oro e dalle crisi delle loro banche ma anche dal fallimento delle società calcistiche. Le analogie proseguono con la concessione, in entrambi i casi, dell’esercizio provvisorio che permetterà di trovare un acquirente concludendo, allo stesso tempo, il campionato. Imprenditori, professionisti e semplici cittadini sono quindi chiamati a dare il loro contributo affinché vi siano le risorse necessarie per fare fronte alle spese correnti. E’ compito arduo e spesso chi chiama un imprenditore chiedendo “soldi per il calcio” si sente rispondere in modo, garbato ma deciso, “..a me del calcio non interessa nulla…”. Ed allora verrebbe voglia di lasciare tutto ma poi succedono piccole cose che danno la forza di continuare e qui facciamo due esempi tra i tanti. Il primo succede ad Arezzo. In piena campagna di sottoscrizione per la ricerca di contributi giunge una chiamata ad Orgoglio Amaranto da parte di un tifoso che chiede se è in tempo a versare anche la settimana successiva. Alla risposta affermativa tira un sospiro di sollievo affermando”..meno male perché la prossima settimana incasso la disoccupazione e potrò versare qualche cosa”. L’Altro raccontato dal Curatore del Vicenza De Bortoli. Anche qui si cercano fondi e si è aperta una campagna per nuovi abbonamenti. La mattina alle 7.30 arrivando negli uffici del Vicenza Calcio trova un signore che già attende l’apertura degli stessi prevista però per le ore 14.00. Era venuto da Padova per sottoscrivere l’abbonamento arrivando di primo mattino. Episodi che hanno dato ulteriore entusiasmo e carica a chi stava svolgendo un compito non certo facile.

Alesandro Ghinelli, Roberto Cucciniello, Giovanni Grazzini

Per quanto al futuro, ma che non sia troppo lontano, l’augurio è che chi si avvicina al calcio lo faccia non per interessi diversi (commerciali, politici, di immagine) ma per fare “calcio”. Consapevole che solo poche risorse potranno derivare da contributi federali, incassi, diritti tv e che la maggior parte dovrà essere recepita in altre attività quali, soprattutto, la gestione del settore giovanile.

La giornata organizzata dai Commercialisti di Arezzo aveva anche un fine solidaristico. Erano infatti presenti due corner, uno di Orgoglio Amaranto e l’altro del CALCIT, per una raccolta fondi.