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Arezzo superlativo, battuto anche il Siena

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Arezzo superlativo, battuto anche il Siena

“Non mi svegliate ve ne prego ma lasciate che io dorma questo sonno….” (Banco del Mutuo Soccorso). Mi sono tornate in mente le parole di questa canzone del 1979 appena terminata Arezzo – Siena. Lo voglio vivere questo sonno e voglio continuare il mio sogno quello che altri vorrebbero trasformare in incubo. No, non ci sto (cit. Jovanotti) ma non ci sta Arezzo, la città intera, la squadra, l’allenatore ed i suoi collaboratori e tutti coloro che giornalmente lavorano per l’Arezzo.

Poi durante l’interminabile applauso dello stadio alla squadra ho provato una gioia, calcistica, che avevo ormai da troppo tempo dimenticato e qui mi sono corsi in aiuto i Negrita con la loro “Gioia Infinita” quella che ancora stamani provo mentre scrivo queste righe.

Abbiamo sofferto. Ma quale vittoria può essere più bella se non quella che ti tiene inchiodato al tuo posto sino all’ultimo secondo, che ti carica di adrenalina che si trasforma in un urlo liberatorio al fischio finale? E’ tutto troppo bello. La vittoria contro il Livorno, quella di Olbia arrivata all’ultimo “tuffo” dopo essere stati sotto di due reti e quella di ieri in un derby quanto mai sentito e in uno stadio che presentava una cornice di pubblico come da tanto non si vedeva (e difficilmente si può ritrovare in categoria).

E’ vero nei primi 20’ abbiamo sofferto e “solo” grazie alle prodezze di Perisan (ma perché certe parate non sono considerate alla stregua di una rete?) non abbiamo capitolato. Poi Pavanel ha cambiato di posizione e Semprini, Lulli e Luciani e messo in difficoltà il Siena che ha stentato a ritrovare le giuste geometrie. Forse anche il sapere già che il Livorno aveva battuto il Pisa riportandosi al comando della classifica con un +2 non ha giovato ai senesi costretti ad un unico risultato in terra aretina. Ma l’Arezzo è squadra che non fa favoritismi; zero punti al Livorno e Zero al Siena così nessuno può lamentarsi.

Nella ripresa il goal capolavoro di Cutolo dopo 6’ spegne le speranze degli ospiti che di li in avanti cercano la via della rete con tentativi dettati più da un arrembaggio caotico che non da fraseggi costruiti. Ciò non vuol significare che sia stato tutto semplice. No, affatto. L’Arezzo si praticamente “mangiato” la possibilità di raddoppiare ed il Siena ha avuto due ghiotte occasioni, una con tiro da fuori su respinta non perfetta di Perisan e l’altra dopo una lunga mischia nell’area di porta al termine della quale la palla è terminata a lato.

Un gruppo, quello amaranto, che Massimo Pavanel in conferenza stampa ha definito “…composto da ragazzi intelligenti…”. L’allenatore si riferiva sia a come affrontano le vicissitudini societarie che le gare. “Giochiamo una gara dietro l’altra e non abbiamo molto tempo di preparare le partite ma chiunque entra in campo si integra alla perfezione nel meccanismo”. Si è creata, e ieri sera ne abbiamo avuto l’ennesima conferma, un’alchimia tra squadra, staff tecnico e città che ha pochi precedenti nella storia del calcio. In momento così difficile per l’Arezzo calcistica stiamo vivendo un sogno come poche volte è capitato.

Aniello Cutolo e Atila Varga

Una parola per i giocatori che sono arrivati a gennaio. Perisan, Semprini, Della Giovanna, Regolanti, Campagna e Lulli sembravano, agli occhi di tutti, dei ripieghi arrivati ad Arezzo senza , tra l’altro, il placet dello staff tecnico. Oggi sono dei punti di forza in questa squadra, si sono integrati come meglio non poteva essere nel gruppo.

Ma la voglia di continuare a gioire si scontra con la realtà che ci richiama all’imminente appuntamento di domani quando si terrà l’asta per l’assegnazione della società. Molto probabilmente andrà deserta. La speranza è che venga presentato un impegno da parte di un possibile acquirente (Giorgio La Cava) accompagnata da un contributo che, sommato all’incasso di ieri, possa permettere ai Curatori ed al Giudice di prolungare l’esercizio provvisorio e fissare una nuova asta i primi giorni di maggio.

Poi martedì di nuovo in campo, sempre ad Arezzo per l’ultima gara da recuperare, quella contro il Monza. Ad Arezzo, di certo, non c’è tempo per annoiarsi.