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Calvizie, le cure per la caduta dei capelli e le esperienze di successo

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(Milano, 18 ottobre 2018) – I capelli sono un tratto dell’identità. La loro perdita corrisponde alla percezione di una diversa immagine di sé, con tutte le conseguenze che un cambiamento del genere può comportare sul piano psicologico. La calvizie è quindi un problema che rivela un profondo impatto nella vita di chi ne è colpito. Il fenomeno tende a protrarsi nel lungo periodo, una progressiva trasformazione interpretata passivamente: è difficile abituarsi alla nuova fisionomia.
Il problema della perdita capelli, difficoltà psicologiche e cause
Gran parte della popolazione, nel corso della vita, è interessata dal fenomeno: in accordo a recenti studi la calvizie riguarderebbe 7 uomini su 10 e il 40% delle donne. Le modalità cambiano a seconda del genere, nel pubblico maschile la perdita dei capelli affligge in un primo momento la zona delle tempie e va estendendosi al resto della testa. In quello femminile, invece, la chioma andrà diradandosi, solitamente dopo i 40 anni, nella parte superiore del capo.
La calvizie sarebbe originata da ragioni genetiche e componenti di tipo ormonale. Sebbene andrebbe fatta una distinzione in relazione alla forma di alopecia, concorrono alla caduta dei capelli fattori quali lo stress, la mancanza di sonno, il regime alimentare, l’assunzione di farmaci e in generale particolari condizioni psicologiche.
Le terapie per la alopecia androgenetica, minoxidil e finasteride
Quali sono i rimedi efficaci? In molti propongono cure miracolose, ma sono poche le soluzioni che hanno un’evidenza scientifica. La finasteride e il minoxidil, farmaci per il trattamento dell’alopecia androgenetica, hanno una validità acclarata dalla Food and Drug Administration (FDA), ovvero l’Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali, istituzione governativa degli Stati Uniti d’America.
I medicinali vengono somministrati su prescrizione e il loro impiego è regolato da precisi dosaggi. La bontà dei risultati è legata alla situazione in cui si trova il soggetto. Il agisce coinvolgendo la regolazione dei cicli biologici del capello, in particolare viene estesa la fase di crescita Anagen.
L’intervento della finasteride blocca l’enzima alfa 5 reduttasi e inibisce di conseguenza la conversione del testosterone in DHT. Quest’ultimo è un ormone che costituisce la principale cagione della miniaturizzazione dei follicoli piliferi nell’alopecia androgenetica.
Nulla di tutto ciò, ovviamente, va a configurarsi come un rimedio che improvvisamente ripristina la perdita dei capelli. Non esistono espedienti prodigiosi. Procedere con un’iniziativa di cura della calvizie richiede grande pazienza e un oculato, quanto costante, uso dei farmaci. Solo trascorsi almeno sei mesi saranno apprezzabili i primi risultati.
Su questa delicata questione è incentrato il sito , che racconta il percorso di cure del suo autore, come si può vedere da , e fornisce indicazioni tecniche rivolte a coloro che vogliono intraprendere progetti di trattamento della calvizie.