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Carnevale: il Veneto riscopre il martedì grasso contadino

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Vicenza, 11 feb. (AdnKronos) – C’è un martedì grasso contadino sostenuto dagli agricoltori che in diversi modi e luoghi promuovono la tradizione locale fatta di ricette ed iniziative a volte minori ma degne di nota. Oltre i crostoli, le castagnole e le diverse varietà di frittelle con mele, ripiene, vuote con uvetta o senza percorrendo in lungo e largo il territorio veneto si incontrano usi e costumi caratteristici che danno a questa giornata quel tocco in più grazie ai saperi tramandati, spiega la Coldiretti regionale.
Nel vicentino ad esempio si festeggia con i “rufioi” nati tra la fine dell’800 e inizio ‘ 900 tra le famiglie povere dapprima come bocconi salati e successivamente come dolcetti con la mostarda o marmellata buoni anche il giorno dopo. Più in alto a Belluno dove il Carnevale è animato dalle credenze rurali e lungo le strade girano i “matazin” una sorta di giullare vestito di pezzi di stoffa colorati o le maschere di legno chiamate “rollate” si consumano i “canifili” frittelle condite con il vin brulè o il miele diluito con acqua per i più piccoli oppure i “carfogn” impastati e fritti con i semi di papavero, marmellata di pesca e cioccolato.
Nel veneziano, ricetta senza tempo è quella della crema fritta proposta anche insieme alla frutta candita. Nel veronese gli gnocchi son i protagonisti dei piatti degli agrichef, ma si possono degustare anche nei vari appuntamenti in programma nei mercati di Campagna Amica dove ogni cittadino può scoprire parlando con chi li custodisce tanti segreti e altre storie conservati dalla gente dei campi.