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Casa: RevCond, verso norma Uni dedicata a revisori contabili

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Milano, 3 dic. (Labitalia) – “Si va verso una norma Uni dedicata ai revisori contabili”. A dirlo la presidente RevCond, Deborah Furci, in occasione del convegno ‘In attesa della norma Uni’, organizzato da Revcond e Primarete, patrocinato dal Comune di Milano e da Confassociazioni. Unanime il parere degli stakeholders e dei rappresentanti di categoria presenti: con una norma specifica dedicata al settore sicuramente ci sarà maggiore chiarezza e suddivisione delle mansioni per garantire un servizio efficiente ai professionisti e ai cittadini in generale oltre che, come ha affermato Francesco Di Castri, amministratore delegato Sinteg Servizi immobiliari integrati, avere maggiore facilità nel selezionare la correttezza della gestione dei condomini.
“La norma Uni su cui stiamo lavorando – ha dichiarato la presidente RevCond, Deborah Furci – ha visto riuniti ai tavoli, in questi tre anni, noi revisori condominiali e ben poche categorie di amministratori condominiali, nostri principali gemelli diversi sul lavoro. Affermo questo perché ancora non si è compreso, da parte dei nostri colleghi amministratori, quanto noi possiamo da revisori fornire la nostra professionalità in affiancamento al loro lavoro come pure potremmo noi trasferire le nostre competenze affinché siano loro stessi amministratori e revisori”.
“Cosa utile e necessaria – sottolinea – per garantire bilanci sani e corretti ai condomini che, non dimentichiamolo, in Italia superano i 30 milioni. Ma siamo tenaci e certi sia del buon lavoro fatto finora sia del fatto che, partendo dalle, seppur ancora poche, categorie amministrative che ci sostengono, la norma sarà compresa e arricchita da ulteriori interessanti spunti”. “E’ importante sottolineare – fa notare Leonardo Barella, presidente Airec – che il revisore condominiale non va contro il lavoro dell’amministratore di condominii. Questa norma, che per noi è una sfida molto bella e interessante, è solo un punto di partenza teso a favorire l’incontro, il confronto e la collaborazione tra i due mondi (revisori e amministratori) per lavorare insieme verso il bene comune della collettività nel suo insieme”.
“Siamo ormai – afferma Franco Fontana, certification manager Intertek e membro delegato per Confassociazioni ai tavoli Uni – all’ultima fase prima della pubblicazione della norma, ovvero l’inchiesta pubblica finale e fin dall’inizio, come Intertek e come Confassociazioni, abbiamo affiancato RevCond nel suo confezionamento. L’associazione presieduta dalla Furci ha richiesto, sulla linea di sviluppo e revisione della norma dell’amministratore (recentemente revisionata) che ne venisse definita una per i revisori condominiali in modo da stabilirne i requisiti di conoscenza, abilità e competenza”.
“Questo perché – avverte – è vero che il profilo è citato a livello legislativo, ma nessuno aveva definito chi fosse il revisore condominiale. Con questo approccio normativo vengono, quindi, introdotti gli ambiti dell’operatività della professione definendo cosa fa e quali competenze deve avere per assolvere alle sue mansioni e al suo ruolo. Infine, delinea anche il percorso dell’esame necessario per poter esercitare tale professione”.
“Senza dubbio – sostiene Riccardo Alemanno, presidente Int e vicepresidente vicario di Confassociazioni – la norma è migliorabile, ma guardiamo questo aspetto, assolutamente non secondario. E cioè quando una norma, per cosi dire, non complessa come questa dedicata al revisore condominiale individua i parametri di professionalità in un determinato ambito significa che tutte, e dico tutte, le professionalità che fanno parte del panorama lavorativo italiano devono fare lo stesso. Ovvero darsi una norma per la crescita non solo del proprio ambito lavorativo, ma per il bene comune, quello dei cittadini che possono avere garanzie sulla qualità del lavoro sempre maggiori”.
“Un punto essenziale da recepire nella norma – dice Vincenzo Nasini, vicepresidente nazionale Confedilizia – è il fatto che l’organo sovrano in un condominio resta l’assemblea. Cosa significa questo? Che sarà l’assemblea a definire cosa deve fare un revisore, che sarà sempre l’assemblea a decidere quali verifiche si devono attivare nel momento in cui gli conferisce il mandato. Il revisore condominiale, quindi, non ha nessuna libertà di azione se non ha il permesso di agire da parte dell’assemblea. E questo dovrebbe lasciar riflettere gli amministratori di condominio. Il revisore può solo essere di supporto al loro lavoro, non certo un intralcio”.
“Grande importanza – evidenzia Giorgio Granello, vicepresidente RevCond e presidente Confassociazioni Sud – ha avuto, ha, e continuerà ad avere la formazione. Il successo ottenuto con il progetto Besta parla da solo. In questo anno di lavoro con l’alternanza scuola-lavoro, abbiamo preparato i professionisti del settore di domani. E ne siamo orgogliosi anche perché il progetto sarà presto esportato a Milano e in altre parti d’Italia. Formare non solo al saper fare ma al saper fare bene è un nostro dovere, ed è un diritto che i nostri ragazzi devono pretendere”.
Accanto ad Arabella Furci, ad Primarete che, nei saluti di apertura, ha sottolineato il lavoro svolto da Revcond in questi anni e il disegno tracciato in ogni edizione, quest’anno la quarta, la presidente Deborah Furci e le moderatrici Adriana Apicella (direttore generale Confassociazioni) e Carola Colombo (responsabile scientifico Primarete).