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Ciao Giancarlo

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Ciao Giancarlo

Se ne è andato in punta di piedi così come arrivato nel mondo della Giostra del Saracino. Giancarlo Felici ha scritto la storia del Saracino e del Quartiere di Porta del Foro.

Lascia un vuoto incolmabile ma regala alla Giostra del Saracino un patrimonio immenso che permette ad essa oggi di essere più bella, importante, ammirata e invidiata da tutti coloro che almeno una volta nella loro vita, hanno avuto modo di assistere alla “Festa degli Aretini”.

La mia ammirazione per te è sempre stata grande. Sempre con il sorriso sulle labbra, pronto alla battuta per far sorridere gli altri o per smorzare i toni nei momenti in cui la tensione saliva.

Solo pochi giorni fa mi hai telefonato dandomi appuntamento a martedì “perchè è un pò che non ci vediamo e così parliamo di giostra”. La passione e l’amore che mettevi in campo mi conquistava ogni giorno come fosse il primo.

Sei stato tu il primo ad accogliermi nel CDA dell’Istituzione alla presentazione del libro “Le note della Giostra del Saracino di Arezzo” portandomi il benvenuto e consigli a chi in quel momento vi entrava per la prima volta.

L’Istituzione della Giostra del Saracino è stata la tua creatura. Hai dato ad essa una impronta moderna negli anni in cui sei arrivato tu i problemi erano tanti ed il suo valore non era certo quello di oggi anche e soprattutto in Arezzo.

L’amore che avevi per lei, da buon padre di famiglia, non ti ha mai fatto perdere di vista il tuo credo che era quello di vedere la Festa sempre più forte ad Arezzo e nel mondo senza nessuna sbavatura o incertezza.

E’ proprio per questo che in alcune occasioni non sei mancato di criticarla perchè hai sempre saputo quali erano le sue potenzialità e non potevi accettare che le stesse non venissero sfruttate pienamente o che qualcuno non capisse fino in fondo il vero valore.

“Tutti dobbiamo essere al servizio della Giostra e dare il nostro contributo senza secondi fini” era questo il principio fondante dell’associazione da te creata gli “Amici della Giostra”.

Le tue intuizioni hanno scritto la storia della Giostra del Saracino e di Porta del Foro il tuo quartiere.

Amavi, ami ed amerai sempre la tua Chimera. Fiero ed orgoglioso ogni volta che parlavi di lei i tuoi occhi acquistavano una luce propria che mi facevano capire quanto l’amavi e quale fosse il legame con i tuoi colori giallocremisi.

Dieci lance d’Oro puntando ed iniziando dai giovani: i tuoi Luca e Gabriele Veneri, anche qui sei stato il primo, ostinato anche in momenti di difficoltà sapendo sempre che la scelta fatta era quella giusta e la dovevi difendere con forza ad ogni costo.

Un quartiere, il tuo, diventato punto di riferimento perchè come mi raccontavi non dobbiamo solo vincere il saracino dobbiamo crescere per il bene  della città e per la festa. “Dobbiamo metterci a disposizione di Arezzo” e tu lo hai fatto sempre in ogni circostanza.

Quando passo di fronte al tuo quartiere e vedo quella Chimera raggiante credo che lei meglio di chiunque possa raccogliere la tua storia le tue capacità. Passione, lavoro, tanto lavoro, amore senza confini. Un uomo dolce con un sorriso che ti conquista al primo incontro.

Il tuo popolo è stato fortunato ad incontrarti , ma non solo anche io ed ogni persona che ti ha conosciuto è stata fortunata ad averti incontrato.

Mi mancheranno le cene con te in pizzeria così come le lunghissime chiacchierate al tuo studio con mille idee e mille progetti. Se penso a tutto questo non riesco ad immaginare nemmeno per un istante quanto fosse grande il tuo amore per Arezzo e la Giostra del Saracino.

Già mi manchi e mi mancheranno le tue parole i tuoi consigli i tuoi progetti ma più di tutto mi mancherà la tua amicizia il tuo sorriso scolpito negli occhi.

Ciao Giancarlo