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Cina chiama Italia, Wuzhen a caccia di talenti

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Roma, 5 mar. (AdnKronos/Aki) – Arte e cultura come ponte tra la Cina e l’Italia, tra la Cina e l’Occidente. Venezia, con il suo inestimabile patrimonio artistico, vetrina mondiale dell’industria culturale e commerciale, città della Biennale, della Mostra internazionale d’arte cinematografica, del Leone d’Oro. Dall’altro lato del mappamondo, c’è Wuzhen, la ‘città sull’acqua’ che si presenta come esempio di sviluppo del turismo nel gigante asiatico e capofila di un modello che vuole essere ‘diverso’. Wuzhen, che rivendica di aver saputo coniugare la tradizione con i comfort della modernità nel nome dell’ “ecocompatibilità”, ospita il Wuzhen Theatre Festival, la più vivace rassegna internazionale in terra cinese, e l’annuale World Internet Conference, che ha visto sul palco Tim Cook, Ceo di Apple, come Jack Ma, fondatore e Ceo di Alibaba.
Tra le due città sull’acqua, c’è il turismo – arma geopolitica, veicolo di conoscenza e scambio pacifico tra i popoli – e soprattutto il turismo qualificato. E Wuzhen, circa 57mila abitanti e quasi sette milioni di turisti all’anno, è alla ricerca di “talenti internazionali” per sviluppare ulteriormente il suo modello. Chen Yu, direttore generale di Cultural Wuzhen Co. Ltd. e vicepresidente di Wuzhen Tourism Co. Ltd., ne parla con Aki – AdnKronos International, ricorda Marco Polo, che fece conoscere la Cina all’Europa, e la storica Via della Seta, che “non è stata solo un canale di comunicazione commerciale, ma anche una via di civiltà e amicizia”. La Cina era il punto di partenza e l’Italia, quello di arrivo. Oggi l’iniziativa “One Belt, One Road” è la nuova via della seta e, sottolinea Chen, “l’Italia è un importante punto di incontro in quanto hub dei trasporti nel Mediterraneo”.
Chen è ottimista, convinta che grazie al lavoro attento dei professionisti del turismo “la gente comune approfondirà la conoscenza e amerà maggiormente arte e cultura dei due Paesi”. La spedizione di Marco Polo “ha avuto un’influenza molto significativa sulla diffusione della cultura cinese nei Paesi occidentali” e “ha contribuito a promuovere una maggiore comprensione della vera società cinese nel mondo occidentale”. Oggi, “beneficiando della politica di maggiore cooperazione in campo culturale e di maggiori scambi culturali tra Italia e Cina, ogni anno migliaia di viaggiatori si recano in Italia e nei Paesi europei limitrofi”. Sono “pieni di curiosità e di sogni”, desiderosi di “immergersi nella bellezza artistica e culturale della società occidentale”.
I dati, dice Chen, parlano di 13,6 milioni di cinesi che nel 2017 si sono messi in viaggio verso l’Europa, il 13,4% in più rispetto ai 12 milioni del 2016. E l’Italia, sottolinea, “è una delle destinazioni turistiche europee più amate dai turisti cinesi”. E’ stata proprio Venezia a ospitare a gennaio l’inaugurazione dell’Anno del Turismo Europa-Cina 2018. La scelta di Venezia, sottolinea, “sembra implicare che l’Italia sarà in prima linea” per lo sviluppo del turismo nel gigante asiatico così come nel Vecchio Continente. “L’industria del turismo in Italia e in Cina – insiste – non può che assumersi la responsabilità di svolgere un ruolo attivo nel migliorare la conoscenza reciproca e le relazioni tra i due Paesi”.
Affascinante è per i cinesi la peculiarità di ogni città e cittadina italiana, con la sua storia, le sue bellezze artistiche, la sua architettura, la sua tradizione gastronomica. E per gli italiani che sono stati a Wuzhen, nella provincia orientale di Zhejiang, è stata ‘attrazione fatale’. Non solo i ponti e la barchette sui canali, lo spettacolo di luci al tramonto, Wuzhen – rivendica Chen – ha saputo “abilmente incorporare” la modernità, la “tecnologia più avanzata e gli standard di ecocompatibilità”. Ogni anno per la World Internet Conference a Wuzhen arrivano da tutto il mondo centinaia di dirigenti di aziende del settore e di leader governativi e il Wuzhen Theatre Festival, che attira migliaia di persone, ha trasformato la città in un “paradiso” per gli amanti dell’arte. Wuzhen apre le porte al mondo e, dice entusiasta Chen, invita “gli amici di tutto il mondo” a collaborare “per proteggere e sviluppare i bellissimi villaggi cinesi”.
“Il turismo qualificato è il riflesso del nuovo modello di consumo – prosegue – ed è un obiettivo nello sviluppo dell’industria del turismo in Cina”. Secondo un’indagine sulle tendenze del settore realizzata da agenzie locali in Cina, citata da Chen, il turismo di fascia alta nel gigante asiatico è rappresentato principalmente da dirigenti d’impresa (45%). E, aggiunge, più dell’80% degli High Net Worth Individual (Hnwi, ovvero i ‘paperoni’) inserisce il turismo come spesa nel bilancio familiare. Così a Wuzhen si lavora “per lo sviluppo di prodotti sempre più allettanti per soddisfare esigenze e interessi del turismo di fascia alta”, si punta su una strategia di brand marketing di successo e sulle risorse umane.
A Wuzhen non si nega il delicato equilibrio tra “eredità culturale e commercio”: da un lato, spiega Chen, si punta a “proteggere la cultura tradizionale cinese” e il paesaggio e, dall’altro, si lavora tenendo a mente “gli standard internazionali a livello di servizi” con l’obiettivo di “creare un ambiente in cui vivere bene”. Chen ricorda il costante “sviluppo”, in “quasi 20 anni”, della cosiddetta Wuzhen Scenic Zone, diventata rinomata meta turistica, e come la Wuzhen Tourism Company “crei ogni anno più di 5.000 posti di lavoro”. La Wuzhen Tourism Company è un’impresa di Stato partecipata da Cyts Holding Co. Ltd. e Tongxiang Wuzhen Ancient Town Tourism Investmente Co. Ltd.
“Il modello di business di successo, la filosofia di business di Wuzhen consiste nell’attenersi a obiettivi di sviluppo a medio e lungo termine, rispettando la storia e la cultura, e partendo dalla realtà locale senza dogmi, osando con l’innovazione – evidenzia Chen – Piuttosto che puntare a un successo rapido, l’approccio a lungo termine consente di proteggere i luoghi storici, invece di cercare semplicemente di fare facili modifiche alla struttura di una città esistente ai fini dello sviluppo del turismo”.
“La competizione nell’industria del turismo è una sfida tra talenti, è la gara dei valori e dei dettagli – rimarca – Il nostro team ha bisogno di più impegno per l’innovazione dei servizi”. Wuzhen punta alla crescita continua e per sviluppare ulteriormente il suo ‘modello’ cerca “talenti internazionali, che condividano con noi gli stessi valori e alta professionalità”. Per questo chiede l’aiuto dell’Italia.