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Conou, 183mila tonnellate oli usati raccolti in 2017

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Milano, 4 dic. (AdnKronos) – Oltre 183 mila tonnellate di oli lubrificanti usati raccolte nel 2017, con un incremento del 3% sull’anno precedente, quando erano state 177mila. Il 99% di queste avviate al riciclo tramite rigenerazione, con un risparmio di 56 milioni di euro sulla bilancia petrolifera del Paese. Questi i numeri del Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, che in occasione del Forum Sostenibilità organizzato da 24Ore Business School, in collaborazione con Il Sole24Ore ricorda che se le 6 mila tonnellate in più fossero tutte state sversate in acqua, avrebbero potuto inquinare una superficie pari a 30 volte il Lago di Garda. Per il presidente del consorzio Paolo Tomasi, “Conou ha fornito il suo contribuito concreto allo sviluppo della Green Economy nel nostro Paese; lo ha fatto grazie al lavoro quotidiano di una filiera sempre più performante, radicata nel territorio e improntata all’innovazione”.
Le imprese del sistema hanno recuperato il 45% del totale immesso al consumo, un dato in aumento del 1% rispetto al 2016: secondo il Geir (Groupement Européen de l’Industrie de la Régénération) si tratta del massimo quantitativo raccoglibile, considerando che oltre il 50% degli oli si consuma durante l’utilizzo. La performance conferma il primato dell’Italia in questo settore della green economy: rispetto all’Europa, il nostro Paese raccoglie un maggiore quantitativo di oli in relazione all’immesso al consumo e ne avvia a rigenerazione il 99% contro una media Ue del 55%.
“Si tratta – continua Tomasi – di risultati importanti, non solo per gli aspetti economici ma soprattutto per quelli ambientali, tenendo conto dei minori quantitativi di acqua utilizzati, delle ridotte emissioni di Co2, del minor consumo di greggio e del minor utilizzo di suolo”. Nel 2017 il bilancio ambientale netto positivo del Conou è stato misurato attraverso quattro parametri: 44 mila tonnellate di emissioni di Co2 equivalente evitate (Carbon footprint), un contributo pari alle emissioni medie di 26 mila veicoli del parco circolante nazionale; 520 mila metri cubi d’acqua risparmiati (Water footprint), un volume equivalente a 208 piscine olimpioniche; 262 mila tonnellate di risorse naturali, fossili e minerali, non consumate (Material footprint), un peso pari a 26 Torre Eiffel; 784 ettari di territorio risparmiati (Land footprint), una superficie che consentirebbe la produzione di 2.783 tonnellate di grano.
“Il nostro obiettivo – sottolinea il presidente del Consorzio – resta sempre quello di migliorarci, di alzare costantemente l’asticella. Per questo motivo, abbiamo recentemente lanciato un nuovo progetto attraverso il quale puntiamo a incrementare ulteriormente le nostre performance: la campagna itinerante CircOILeconomy che, con la collaborazione di Confindustria, punta a migliorare la qualità dell’olio lubrificante usato proveniente dal settore industriale”.
Negli ultimi anni, rispetto ai quantitativi di olio lubrificante usato immessi al consumo in Italia, il peso del settore industriale (51%) assume un’importanza crescente rispetto a quello dell’autotrazione. Il roadshow CircOILeconomy prevede tappe in tutte le regioni, con giornate di formazione sulla corretta gestione di questo rifiuto con le aziende del territorio: può accadere infatti che le industrie non siano aggiornate sulle modalità di stoccaggio dell’olio usato che, se contaminato o miscelato con altre sostanze, rende il processo di rigenerazione molto costoso o addirittura impossibile.
“Anche in questo caso – conclude Tomasi – siamo i primi a collaudare questo format innovativo accettando una sfida che ha l’obiettivo di migliorare la qualità degli oli avviati alla rigenerazione, e quindi la resa delle raffinerie, e il loro risultato operativo. Insomma una filiera sempre più efficiente, che collabora con imprese protagoniste di un sistema virtuoso di economia circolare”.