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Conti pubblici: Buscema (Corte conti), no ulteriore crescita debito

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Palermo, 19 lug. (AdnKronos) – “Il quadro attuale della finanza pubblica italiana mostra non più praticabile il ricorso ad una ulteriore crescita del debito pubblico per assicurare i necessari livelli di servizi alla collettività”. E’ il monito lanciato. in una intervista all’Adnkronos, da Angelo Buscema, Presidente della Corte dei conti, che domani sarà a Palermo per presiedere l’adunanza per il giudizio di parificazione. Per Buscema va, dunque, la crescita del debito pubblico è una “strada preclusa”. “Tale via deve essere preclusa non solo dagli obblighi che ci provengono dagli accordi europei, ma soprattutto per evitare di lasciare gravose eredità ai nostri nipoti, nel doveroso rispetto di un maggiore equilibrio intergenerazionale nella ripartizione degli oneri”.
“Mi riferisco al diritto delle generazioni future di avere adeguate prospettive ed opportunità di crescita economica e sociale che, purtroppo, sono seriamente minacciate dall’attuale congiuntura economica – aggiunge Buscema -Ed è anche in osservanza del principio di equità intergenerazionale che l’azione della Corte è volta a garantire un responsabile utilizzo delle risorse economiche pubbliche attraverso una attenta verifica della qualità delle politiche pubbliche”. E conclude: “Ritengo questo un nostro preciso dovere”.