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E ora? Gli scenari

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(AdnKronos) – Il boom del M5S, il sorpasso della Lega su Forza Italia, il disastro del Pd. Dall’esito delle elezioni per il rinnovo di Camera e Senato il panorama politico italiano ne esce rivoluzionato. Tutto è cambiato. Il giorno dopo il voto però un governo non c’è. Nessuna delle forze in campo ha raggiunto la soglia del 40%, ossia la maggioranza assoluta. Uno scenario quello di un’Italia senza governo che preoccupa l’Europa e spaventa Piazza Affari .
Reclamano la vittoria, a scrutinio ancora non ultimato, il M5S, che con il 32% si afferma senza rivali come primo partito, e la coalizione del centrodestra con il 37%. Entrambi però non arrivano al 40%, la quota dell’autosufficienza. Un rebus di non facile soluzione. Anche perché sulla carta tutti si dicono contrari agli inciuci.
Guardando i numeri, le alleanze possibili sono tra M5S-Pd o tra le due forze antisistema M5S-Lega ma entrambi gli scenari appaiono politicamente difficili da concretizzare. Il Pd, tramortito dalla gigantesca sconfitta, appare defilato nella partita e, in attesa delle mosse di Matteo Renzi messo all’angolo dal risultato delle elezioni, sembra più orientato a collocarsi all’opposizione.
Il segretario della Lega Matteo Salvini , rispondendo oggi a chi gli domanda se è accreditabile l’ipotesi di un governo con M5S, dice: “La Lega ha vinto nel centrodestra e rimarrà alla guida del centrodestra”. Il Carroccio insomma, forte del risultato, punta in grande ma siamo solo all’inizio. In molti sono pronti a scommettere che la porta ai grillini non è chiusa. E tra le fila dell’area moderata azzurra serpeggia proprio il timore che si possano creare convergenze inedite tra il partito di Salvini e M5S.
Fa un’analisi sul dopo voto Massimo Cacciari. Per l’ex sindaco di Venezia l’ipotesi più probabile è che “i Cinque Stelle facciano il governo con la Lega”. “Il dato più significativo – dice all’AdnKronos – è la straordinaria affermazione della Lega rispetto a Forza Italia”. “I Cinque Stelle è difficile che vogliano allearsi con forze perdenti”, sottolinea, ricordando come è chiaro che ora il presidente della Repubblica Sergio Mattarella “dovrà dare l’incarico a Di Maio”.
Certo è che il compito del capo dello Stato non sarà facile visti i numeri usciti dalle urne. Le consultazioni dovrebbero iniziare a fine mese. Intanto, per avere le idee più chiare bisognerà attendere cosa dirà oggi Luigi Di Maio, che, in campagna elettorale, si era dichiarato pronto dopo il voto, se il M5S non avesse raggiunto quota 40%, a rivolgere “un appello pubblico a tutte le forze politiche” invitandole a convergere sui temi e squadra di governo. La partita è appena iniziata.