Roma, 14 feb. (AdnKronos) – Prezzo dell’elettricità in forte calo alla borsa elettrica. A gennaio il prezzo medio di acquisto (Pun) è infatti in netta flessione annuale e mensile, scendendo a 49 euro/MWh. Una dinamica, questa, in linea con quella delle principali borse europee, in un contesto caratterizzato da minori costi del gas, assenza di tensioni sul nucleare francese, incremento dell’offerta rinnovabile e, rispetto allo scorso anno, anche da condizioni climatiche più favorevoli. Nel primo mese del 2018 il prezzo medio di acquisto (Pun) si attesta a 49 euro/MWh, tornando a registrare, per la prima volta da ottobre 2016, un calo rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (-23,24 euro/MWh, -32,2%). Lo rende noto il Gestore dei mercati energetici (Gme) nella newsletter pubblicata oggi.
La riduzione si realizza sul valore particolarmente elevato di un anno fa, riflettendo un più basso costo del gas (PSV: -4 euro/MWh circa), l’assenza di criticità sul parco nucleare francese, temperature meno rigide e una maggiore disponibilità di offerta rinnovabile.
Il Pun si contrae anche su base mensile, cedendo rispetto a dicembre 16,10 euro/MWh (-24,7%). In termini di volumi, l’energia elettrica scambiata nel Sistema Italia, pari a 25,6 TWh, si riduce dell’1,2%. I volumi scambiati nella borsa elettrica scendono a 18,7 TWh (-1,5%). In virtù di tali movimentazioni la liquidità del mercato si attesta al 72,9%, in lieve flessione rispetto ad un anno fa (-0,3 p.p.), ma comunque ai massimi degli ultimi sette mesi.