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Eni: Di Castelnuovo, interessante accordo su fusione, necessario diversificare

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Milano, 10 mar. (AdnKronos) – L’accordo fra Eni e Commonwealth Fusion Systems sulla fusione nucleare è “interessante” e necessario per una compagnia petrolifera che deve diversificare il proprio mix energetico in un futuro a basse emissioni di anidride carbonica. Lo afferma Matteo Di Castelnuovo, professore di Economia dell’energia e direttore del Mager, il master in energia e ambiente, dell’Università Bocconi di Milano, contattato dall’Adnkronos. Eni e Cfs, società nata come spin-out del Massachusetts Institute of Technology, hanno sottoscritto un accordo che permetterà al gruppo italiano di acquisire, con un investimento iniziale di 50 milioni di dollari, una quota del capitale di Cfs per sviluppare il primo impianto che produrrà energia tramite fusione nucleare.
“Le grandi società di oil & gas hanno un serio problema per il futuro e stanno intraprendendo una serie di strategie di diversificazione per cercare di rendersi compatibili con il futuro ‘low-carbon'”, spiega Di Castelnuovo. Alcune compagnie stanno investendo sulle energie rinnovabili, sulle batterie, sulla vendita retail di gas ed energia elettrica o sulle infrastrutture di ricarica per le auto elettriche. “La cosa interessante della notizia è che Eni punta su questa tecnologia, con una scelta diversa rispetto agli altri concorrenti”, sottolinea Di Castelnuovo.
“La scelta in sé della fusione potrebbe essere interessante, ma il nucleare è una tecnologia che drena risorse, mentre oggi ci sono tecnologie già efficienti, pulite e a basso costo su cui puntare, come il solare”, conclude il professore della Bocconi.