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Finanza: da Icc Italia master su finanza islamica, un mercato da 3,5 trilioni dlr/Rpt

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Roma, 21 feb. (AdnKronos) – Sukuk o Takaful, Musharakah e Ijarah. Questi termini, ai più sconosciuti, rappresentano soltanto alcune tra le tante fattispecie giuridiche che caratterizzano la cosiddetta finanza islamica, un mercato in continua espansione che, in una manciata di anni (2022), potrebbe raggiungere un volume d’affari di circa 3,5 trilioni di dollari. Si tratta di prodotti ad hoc, diversi dalle comuni obbligazioni o BoT, creati per venire incontro a specifici divieti contenuti nel Corano, che impedisce la speculazione finanziaria in quanto tale e l’applicazione di tassi di interesse e la realizzazione di profitti basati su una eccessiva incertezza.
E proprio perché, per intercettare i bisogni e le risorse che ruotano attorno a questo mondo, è necessario una specifica formazione giuridica e finanziaria, in grado di districarsi nel complesso mondo di regole e divieti che la finanza islamica impone, l’International Chamber of Commerce (Icc) Italia ha organizzato, nella sua sede a Roma, un master ad hoc.
Il master è destinato a professionisti del settore legale, bancario, assicurativo e finanziario, nonché a diplomatici o imprenditori che intrattengano relazioni con i Paesi islamici. Tra i docenti il ‘fondatore’ della finanza islamica in Italia, il professore di diritto privato comparato dell’Università della Campania, Gianmaria Piccinelli, e Federica Periale, **avvocato con esperienza nel project financing a livello internazionale nel settore delle infrastrutture e delle rinnovabili**.