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Fp-Cida, primo incontro Di Maio-sindacati

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Roma, 9 lug. (Labitalia) – “Si sono ufficialmente aperti gli incontri del ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, con le organizzazioni sindacali: oggi si è svolta la prima riunione, presso il Mise, con tutte le sigle del pubblico impiego, per un giro d’orizzonte conoscitivo, cui seguiranno altri incontri calendarizzati ogni 4 mesi”. E’ quanto si legge in una nota Fp-Cida. “Il ministro -spiega- ha annunciato nuove assunzioni per circa 200 unità al Mise (di cui il 10% dirigenti) e ha illustrato le sue prossime iniziative: piano generale del personale; messa a norma delle sedi, digitalizzazione e sburocratizzazione; lotta agli sprechi. Inoltre, per rendere più omogenea e sinergica l’azione dei due ministeri, Di Maio ha informato i sindacati che verranno istituite le figure di un segretario generale e di un vicesegretario unici”.
“Abbiamo chiesto al ministro -afferma Giorgio Rembado, presidente di Fp-Cida- di caratterizzare questa nuova stagione contrattuale con un’iniziativa dalla forte connotazione politica: inserire nella prossima legge finanziaria le risorse necessarie al rinnovo dei contratti del pubblico impiego, per il triennio 2019-2021. Abbiamo apprezzato l’avvio del dialogo con il ministro, che nella sua veste di vicepremier è punto di riferimento per l’impulso politico del governo. Siamo partiti con il piede giusto, anche per quanto riguarda la calendarizzazione degli incontri: per dare contenuto agli appuntamenti quadrimestrali verrà aperto un tavolo di confronto permanente fra i sindacati e il capo della segreteria del ministro”.
“Abbiamo annunciato a Di Maio -fa notare Rembado- che Cida, in quanto Confederazione rappresentativa dei diritti e degli interessi dei dirigenti italiani, pubblici e privati, invierà quanto prima una richiesta formale per un incontro sul tema della previdenza. Un incontro che, nelle nostre intenzioni, servirà a fare chiarezza su un argomento che è stato travisato o, peggio, strumentalizzato con il rischio di danneggiare un’intera categoria professionale e di deteriorare il clima sociale del nostro Paese”.