Home Nazionale Giornalisti: Borrometi, subito una norma contro le ‘querele bavaglio’

Giornalisti: Borrometi, subito una norma contro le ‘querele bavaglio’

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Palermo, 16 dic. (AdnKronos) – “Il dato più drammatico è che la stragrande maggioranza delle querele che vengono fatte ai giornalisti vengono archiviate, dopo la richiesta della Procura, già nella fase preliminare. Eppure, il fenomeno delle querele è in crescente aumento. Ecco perché la politica deve intervenire al più presto con una norma contro le querele-bavaglio”. Paolo Borrometi, il giornalista siciliano che da anni vive sotto scorta per le minacce ricevute da boss mafiosi del ragusano, si dice “molto preoccupato” per i dati sulle querele ai giornalisti. Sono quasi cinquecento i giornalisti querelati ma solo 16 di loro sono stati condannati per diffamazione, pari a meno del 4 percento. Alla fine, però, le condanne in totale sono superiori a dieci anni di carcere. Ed è quello che succede ogni anno in Sicilia, secondo i dati forniti dal ministero della Giustizia a Ossigeno per l’Informazione nel convegno dal titolo “Art. 21, la libertà di stampa e la mappa dei giornalisti minacciati in italia”, promosso con dall’Ordine regionale dei Giornalisti e dal Centro Studi Pio Latorre.
Ogni anno, i tribunali siciliani infliggono pene detentive per complessivi dieci anni e sei mesi di carcere ai querelati per diffamazione a mezzo stampa. Subiscono questa condanna 16 querelati su 437. Altri 22 condannati devono pagare una multa. Tutti gli altri 399 vengono prosciolti dalle accuse dopo processi che durano da due a sei anni. Numeri che riguardano l’esito degli 874 processi per diffamazione a mezzo stampa trattati nei distretti giudiziari della Sicilia nel biennio 2014-2015 e rappresentano l’8,4 % dei 10.728 processi su questa materia definiti nello stesso periodo in tutta Italia.
“Quello che chiediamo all’Ordine dei giornalisti – dice Borrometi all’Adnkronos – è di farsi interlocutore, perché ci deve essere una normativa adeguata. Non c’è solo un carico enorme di preoccupazione solo per i giornalisti, perché c’è un carico immane anche per gli uffici giudiziari. Insomma, la politica deve avere il coraggio di fare uno scatto in più mettendosi in gioco, approvando una norma sulle querele-bavaglio perché i dati sono drammatici”.