(AdnKronos) – Per Tirelli “la vera arma nelle mani di un Paolo Savona ministro dell’Economia sarebbe stata che l’uscita dell’Italia dall’area euro avrebbe posto un enorme rischio per la sopravvivenza dell’area euro in quanto tale”. L’Italia che svaluta la propria valuta del 40% o più, “potrebbe porre dei problemi enormi alla permanenza della Spagna e anche della Francia nell’euro”. Ma, continua l’economista, “quest’arma di ricatto non ci porterebbe verso un equilibrio virtuoso. Se non rompiamo le regole fiscali, non miglioriamo la situazione dell’Italia in modo duraturo. Se si aumenta il debito, poi lo si dovrà ridurre”.
Ora i mercati finanziari, continua Tirelli, “cominciano a capire che chi proponeva il contratto stava facendo sul serio, stava proponendo un’insieme di spese senza alcuna copertura, misure che aggravavano il deficit”. Il professore dell’Università Bicocca sottolinea che “il nostro debito è già oltre il 130% del Pil, l’economia si sta lentamente riprendendo, ma pensare di far salire ancora il livello del deficit significa porre le premesse per renderlo insostenibile nel lungo periodo. E’ illusorio pensare che solo riducendo le imposte si possa generare una crescita che finanzi il debito, un’illusione finita con l’esperimento di Ronald Regan”.