Home Nazionale Il 2 di picche dei 5S

Il 2 di picche dei 5S

0

Roma, 5 mag. (AdnKronos) – A tre giorni dell’ultimo giro di consultazioni al Quirinale, la giornata di ieri si è chiusa con un nuovo buco nell’acqua. Matteo Salvini ha rinnovato un’offerta ai 5 Stelle (un governo centrodestra-grillini a tempo, fino a dicembre con pochi punti di programma) ma in serata è arrivata la risposta, negativa, del M5S. “Salvini ha avuto la sua occasione e l’ha sprecata” e “ne risponderà davanti all’Italia e agli italiani. E’ necessario andare a votare, anche con questa legge” ha replicato il capogruppo Danilo Toninelli.
Un nuovo stop all’ennesimo tentativo centrodestra-M5S. E all’ennesimo tentativo di un governo politico. Ma anche la strada di un governo ‘di tregua’, un governo istituzionale non sembra facilissima. I 5 stelle ribadiscono di non voler partecipare e di puntare al voto e Salvini ieri ha confermato che un esecutivo che preveda il sostegno del Pd non lo prende in considerazione: “Dove c’è Renzi non c’è Salvini”.
Dal canto suo il Pd (di nuovo in tumulto dopo la tregua siglata in Direzione) fa sapere che “ascolterà il Colle”. Dice il reggente Maurizio Martina: “Noi cercheremo di contribuire allo sforzo che il Presidente della Repubblica sta facendo in questa particolare situazione. Lo abbiamo fatto dal primo minuto, immediatamente dopo il 4 di marzo e intendiamo con coerenza sviluppare questo nostro lavoro”. Un contributo al capo dello Stato che però, per i renziani, non può equivalere al sostegno di un governo con il centrodestra: “Devono esserci tutti anche i 5Stelle”.
Spiega Ettore Rosato: “Noi siamo disponibili al dialogo con tutte le forze politiche, fermo restando alcuni paletti: no secco a una premiership di Salvini o di Di Maio. Un governo politico con i 5 stelle o col centrodestra sono impossibili. Questo non vuol dire che non possiamo fare un governo istituzionale. Un governo di tregua sulle regole. Questo avrebbe il nostro sostegno”.
Ma partecipare a un governo ‘di tregua’ non sembra essere nell’orizzonte dei 5 Stelle. Ieri Luigi Di Maio ha bocciato l’ipotesi e in serata Toninelli è tornato a spingere sulla strada del voto anticipato gelando Salvini e chiudendo alla sua proposta di un esecutivo a tempo, “un governo fino a dicembre” insieme al Movimento con un premier “anche non leghista”.
Un governo dai tempi e dal mandato stretto. “Al presidente Mattarella – ha spiegato Salvini – lunedì, potremmo chiedere, per evitare l’ennesimo governo tecnico irrispettoso per gli italiani, un governo che si faccia carico di fare in fretta e bene poche cose: una legge elettorale che mandi al governo chi prende un voto in più, come per le regionali, il blocco dell’Iva e delle accise rispettando parametri europei e di andare a Bruxelles a dire che prima viene l’interesse nazionale”.
Certo, ha sottolineato Salvini, “l’incarico va dato partendo da chi ha vinto le elezioni”. No a tecnici o proroghe a Gentiloni: “Non daremo mai l’ok a un governo telecomandato da Bruxelles” così come “non è pensabile una prorogatio del governo Gentiloni. Mi rifiuto di mandare Alfano a rappresentare il Paese al Consiglio europeo di giugno”. E se i 5 Stelle non ci stanno “allora rimane solo il voto, di più non posso fare” perché con il Pd, ha ribadito Salvini, non è possibile alcun accordo: “Dove c’è Renzi non c’è Salvini”.
Quanto agli alleati, fredda Fi sulla proposta Salvini mentre più aperturista Fdi. Dice Giorgia Meloni: “Come direbbe qualcuno, Fratelli d’Italia non è ostile a un sostegno del M5S a un governo di centrodestra, che preveda a monte un’intesa di massima sulla legge elettorale. Non è, infatti, di legge elettorale che si deve occupare il governo nel tempo in cui sarà in carica ma di lavoro, immigrazione, sicurezza, taglio delle tasse e famiglie”.
Ma a sera la doccia fredda dei 5 Stelle. “Salvini ha avuto la sua occasione e l’ha sprecata” e “ne risponderà davanti all’Italia e agli italiani”, è la risposta di Toninelli. “E’ necessario andare a votare, anche con questa legge”, rimarca l’esponente 5 Stelle. “Salvini poteva fare un governo con il Movimento 5 Stelle, con un contratto di governo… ma ha deciso di stare con un certo Silvio Berlusconi pluricondannato”.