Home Nazionale Il ‘Giudizio Universale’ diventa un live show

Il ‘Giudizio Universale’ diventa un live show

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Roma, 12 mar. (AdnKronos) – Un viaggio alla scoperta della Cappella Sistina che si avvale di grandi effetti speciali e di una tecnologia avanzata in grado di coinvolgere lo spettatore in un’esperienza sensoriale non solo visiva. Un racconto per immagini in cui le parole si coniugano all’azione teatrale e la magia si sposa con la capacità di descrivere la genesi e l’evoluzione del Giudizio Universale di Michelangelo. La Cappella Sistina e il genio di Michelangelo rivivono in ‘Giudizio Universale. Michelangelo and the Secrets of the Sistine Chapel’, lo spettacolo firmato da Marco Balich e prodotto da Artainment Worldwide Shows, con la consulenza scientifica dei Musei Vaticani che debutterà il 15 marzo all’Auditorium Conciliazione di Roma. Un vero e proprio show, che fa leva peraltro sulle note di Sting e su Pierfrancesco Favino che dà la voce a Michelangelo, che ha come filo conduttore la contaminazione di tante forme artistiche con l’obiettivo di raccontare a tutto tondo l’atomosfera di un’epoca intera. E che intende anche aprirsi alle scuole e agli studenti. (VIDEO)
E’ questo, infatti, il senso del progetto

‘Artainment@School’ pensato dalla Fondazione Bracco, un’idea innovativa della durata triennale realizzata insieme da Artainment Worldwide Shows e Fondazione Bracco, che ha lo scopo di accompagnare i ragazzi, con il supporto dei docenti, nella visione dello spettacolo. Finora hanno aderito al progetto 12.700, tra docenti e studenti, che si sono già iscritti per assistere allo show, con una media di 500 studenti al giorno provenienti da elementari, medie e istituti di istruzione superiore del Lazio. Le scenografie dello spettacolo, costato 9 milioni di euro frutto di finanziamenti privati, non si limitano a riprodurre con estrema fedeltà e suggestione la Cappella Sistina, ma offrono agli spettatori anche le prospettive originali del Cinquecento. In questo senso, lo show ricostruisce la Roma dell’epoca dando la misura di come doveva presentarsi la città agli occhi di Michelangelo.
Si tratta, ha spiegato Balich, regista e direttore artistico nel corso della presentazione alla stampa, “di uno show totale perché coniuga 20 anni di esperienze al massimo livello di coreografia, scenografia, di effetti speciali, di proiezioni, di composizioni musicali, di amore per la cultura. Il tutto condensato in un’ora. Abbiamo deciso – ha aggiunto Balich – di sposare con il progetto Artainment la Cappella Sistina e partire da Roma perché, lavorando tanto all’estero, pensiamo che l’Italia abbia bisogno di celebrarsi in ogni aspetto meraviglioso della sua parte culturale”.
Balich si è detto convinto dell’appeal dello spettacolo che “avrà un grande riscontro anche in altre parti del mondo perché la Cappella Sistina è uno dei capolavori dell’umanità e il fatto di renderlo fruibile e aperto ancora di più con questo spettacolo emozionate, credo sia la ricetta giusta per far parlare bene dell’Italia e di Roma”. Sono tante le ‘eccellenze’ messe in campo per la realizzazione di questo progetto: la musica è affidata ad un tema originale di Sting, cui si aggiungono le musiche di John Metcalfe, la supervisione teatrale a Gabriele Vacis, mentre le proiezioni a 270° sono realizzate grazie ai proiettori al laser ad alta luminosità della gamma professionale Panasonic. L’attenzione a privilegiare gli aspetti legati “alla tradizione e all’innovazione”, ha evidenziato Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani “viene tuttora portata avanti nel museo del Papa e questo show del ‘Giudizio Universale’ abbiamo pensato che sposasse perfettamente questa tendenza”.
Lo show, ha aggiunto Jatta, “coniuga perfettamente il racconto storico a quello artistico e permette di cogliere con attenzione tanti quadri e aspetti particolari della catechesi visiva che c’è nella Cappella Sistina”. Si tratta anche “di un messaggio di fede e il fatto che sia il Vaticano ad aver dato una consulenza scientifica rafforza questo aspetto che non è secondario”. Voce di Michelangelo sarà, quindi, Pierfrancesco Favino: “L’interesse principale – ha detto – è stato raccontare il momento della creazione, ciò che passa dal momento dell’idea a quello della realizzazione in modo particolare per Michelangelo che aveva un rapporto così forte con la materia quale essa fosse. E’ stata un bel viaggio da fare”.