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Infortuni: Fontana, non si può morire sul lavoro

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Milano, 23 nov. (AdnKronos) – “Esprimo la mia vicinanza e il cordoglio della Regione Lombardia a familiari, amici, e colleghi del giovane operaio, rimasto vittima, questa mattina, di un incidente mortale, mentre eseguiva lavori di manutenzione sulla rete ferroviaria. Un’altra giovane vita stroncata che ci addolora profondamente e che ci spinge ad impegnarci ulteriormente perché queste tragedie non si ripetano più. Non si può e non si deve morire al lavoro”. Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana commentando l’incidente avvenuto questa mattina, nel quale ha perso la vita un operaio di 35 anni che stava lavorando, tra Brescia e Ospitaletto, alla linea Alta Velocità.
Il governatore, ha quindi ricordato l’impegno della Regione Lombardia per la sicurezza sui luoghi di lavoro. “Fin dal mio insediamento – ha ricordato – mi sono impegnato per attivare iniziative concrete per garantire maggior sicurezza sui luoghi di lavoro. Insieme con gli assessori Giulio Gallera (Welfare) e Melania Rizzoli (Istruzione, Formazione e Lavoro), ho incontrato gli stakeholders del settore con i quali abbiamo condiviso la realizzazione di un programma triennale straordinario di intervento nel quale vengono definiti piani di controllo nelle imprese, denominati ‘piani mirati di controllo’, che le Ats realizzano utilizzando le quote delle sanzioni irrogate alle imprese inottemperanti alle norme di sicurezza”.
Lo scorso 8 novembre “abbiamo approvato questi piani e distribuito alle Ats gli 8,2 milioni (che rappresentano i proventi delle sanzioni per l’anno 2017) per l’assunzione di 45 tecnici della prevenzione. Abbiamo inoltre disposto, a dimostrazione della volontà di agire sistemicamente in favore della sicurezza, che gli introiti delle sanzioni siano riscossi dalle Ats ed incassati da Regione Lombardia, annualmente entro il 31 gennaio dell’anno successivo, per consentire di rimodulare piani di intervento e acquisizione di personale”.