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Intesa Sanpaolo prima banca digital d’Italia

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Milano, 30 (AdnKronos) – Intesa Sanpaolo con 8 milioni i clienti multicanale, 53 milioni di operazioni dispositive su app da inizio anno, di cui 1,2 milioni di prelievi cardless, e 47,3 milioni di operazioni di post vendita carte nel 2018 è la prima banca digital del Paese. Il modello che Intesa Sp sta sviluppando è in linea con il piano d’impresa 2018-2021: il gruppo prevede circa 2,8 miliardi di euro di investimenti nella trasformazione digitale entro i prossimi tre anni, portando le attività digitalizzate dal 10% nel 2017 al 70% nel 2021. Gli investimenti interesseranno processi, cyber security, innovazione, strumenti di Advanced Analytics (più di 100 Data Scientist dedicati nel 2021 vs. 15 nel 2017), dialogo con le FinTech, estensione di piattaforme digitali e percorsi di acquisto multicanale per le imprese.
“La tecnologia al servizio della finanza cambierà sempre più e sempre in meglio i servizi, il risparmio, gli investimenti, il nostro stesso modo di essere banca. Con 2,8 miliardi di investimenti, confermiamo la trasformazione digitale quale priorità per lo sviluppo del Gruppo Intesa Sanpaolo” ha spiegato il responsabile Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, Stefano Barrese, che guarda alla concorrenza delle FinTech come a “un’opportunità per stringere alleanze strategiche e migliorare la nostra presenza digitale, nella consapevolezza che sarà proprio questo un elemento distintivo e sempre più determinante nelle scelte dei clienti”.
“Lo scenario che stiamo immaginando e anticipando spazia dall’introduzione dei primi sistemi di intelligenza artificiale fino alle piattaforme evolute per la gestione robotizzata degli investimenti, in una logica di piena integrazione tra la componente umana e quella digitale del servizio. Quello che è certo, è che le persone resteranno al centro, in un modello di relazione consolidato e duraturo, sempre più improntato sulla qualità e sulla fiducia”. Tutto questo mentre la privacy e la sicurezza dei clienti resta la stella polare per il gruppo che ogni anno indirizza un terzo degli investimenti da piano in “controllo e conformità”.